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Italiani

Governo: Caccia a responsabili, incognita nuovo gruppo

L’operazione Responsabili a un certo punto sembrava potesse andare in frigorifero per un pò, dopo le aperture di Iv e la possibilità di una astensione in Parlamento di Matteo Renzi. Ma il dubbio è durato l’arco di un pomeriggio.

E, dopo la costituzione della componente Maie Italia 2023, la trattativa per rimpinguare il numero dei “costruttori” procede a ritmo serrato, anche se con alcune difficoltà.

Martedì in Senato, il governo potrebbe ottenere anche la fiducia con una maggioranza semplice, e non assoluta ma, Costituzione alla mano, tanto basta a Conte per andare avanti, lavorando semmai in un secondo momento al rafforzamento della maggioranza parlamentare anche alla luce del rafforzamento della squadra di governo.

La giornata era iniziata con una pioggia di smentite di nomi apparsi sui giornali come già arruolati tra i Responsabili: dalle renziane Donatella Conzatti e Gelsomina Vono, fino all’ex M5s Carlo Martelli e a Barbara Masini di Fi.

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Un altro ex pentastellato Gianni Marilotti, oggi nelle Autonomie, pur rifiutando di aderire al nascente gruppo, ha confermato il suo sostegno a Conte, facendo così salire a 148 i voti che questi ha nel cassetto, dopo l’uscita dei 18 di Iv. Chi in queste ore tiene i conti aggiunge i due voti dei senatori a vita Mario Monti ed Elena Cattaneo che sono sempre venuti a votare la fiducia.

Quota 152 si raggiunge con altri due ex M5s che hanno dichiarato la propria disponibilità, cioè Gregorio De Falco e Tiziana Drago, e lì ad oggi ci si ferma: infatti molti altri nomi apparsi sui quotidiani già votano per Conte (i tre senatori del Maie, gli ex Fi Fantetti e Lonardo, gli ex M5s Fattori e Nunes, ecc). Ma tanto basta dopo che Renzi ha fatto filtrare l’ipotesi di una astensione di Iv, per evitare l’uscita dal gruppo di qualche suo senatore. Mossa difensiva che però ha anche frenato quanti riflettevano sulla possibilità di aderire subito ai Responsabili per mandare avanti la legislatura. Per ora il passo, per alcuni non sarebbe necessario.

Come ha infatti ricordato Stefano Ceccanti, costituzionalista e capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali, “alcuni quotidiani scrivono che al Senato al Governo occorrerebbero 161 voti, ma non e’ affatto vero.Può essere auspicabile, ma non e’ necessaria alcuna soglia numerica. Nelle votazioni fiduciarie è sufficiente che i Si’ battano i No”. E in effetti nelle innumerevoli fiducie poste da Conte in Senato, spesso si è scesi sotto quota 150.

Intanto, nasce la componente Maie-Italia 2023 all’interno del gruppo Misto, sorta dall’abbraccio tra i tre senatori del Maie (Cario De Bonis e Merlo) con l’ex Fi Fantetti, tutti parlamentari che già votavano la fiducia. Non aggiungono battaglioni dietro al generale Conte tuttavia l’iniziativa allude al possibile gruppo che avrebbe anche il nome di Conte nel proprio logo, così da formare in nuce la futura lista Conte per le elezioni, e così da trasformare i possibili Responsabili in Costruttori.
   

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