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Cherubini racconta Compagni di Scuola

GIANLUCA CHERUBINI. SIAMO TUTTI COMPAGNI DI SCUOLA (Bibliotheka, pag. 94, Euro 10,00). Aneddoti, curiosità, racconti e ricordi. Così Gianluca Cherubini, giornalista con la passione per il cinema, racconta uno dei lavori più apprezzati di Carlo Verdone, Compagni di Scuola. Dall’idea del film al primo ciak nella splendida villa Scialoja, che nella realtà è Villa Quintili, edificio immerso nel parco archeologico dell’Appia Antica. L’autore si affida anche all’intervista realizzata allo stesso regista e attore, che si sofferma volentieri a raccontare, non senza un pizzico di malinconia, la gestazione di una pellicola oggi considerata un cult del cinema italiano ma che all’epoca, nel 1988, ha rischiato addirittura di non vedere mai la luce.
    Un film corale, con oltre 15 protagonisti, ispirato al Grande Freddo di Lawrence Kasdan. Una storia diversa dalle commedie fino ad allora presentate da Verdone, da Un Sacco Bello a Troppo Forte, e per questo ritenuto un rischio dal produttore, l’esplosivo Mario Cecchi Gori. “Gli consegnai il copione – racconta Verdone nel libro -, lo soppesò facendolo cadere sulla scrivania, fece un grande rumore. Lui dal rumore capiva la durata. Mi cagai sotto. Il terrore aumenta, ogni speranza sembra persa, la reazione è furibonda. ‘Siete degli stronzi! E poi quanti personaggi ci sono? Diciotto? Siete pazzi – esclama Cecchi Gori -. Prenderemo schiaffi da tutti, è verboso”. La storia e il successo del film diranno poi tutt’altro e lo stesso Cecchi Gori ebbe a ricredersi dei timori della vigilia.
    La prefazione del volume è stata scritta da Fabio Traversa, quel Fabris che nel film viene deriso e umiliato dai ‘perfidi’ compagni di scuola, Finocchiaro (Angelo Bernabucci) in testa (‘Guardate com’eri, guardate come sei, me pari tu zio…’ gli dice davanti alla foto di classe). “Mi è stato riferito – ricorda l’attore nel libro – che Carlo Verdone durante un’intervista abbia detto affettuosamente: ‘A distanza di qualche anno dall’uscita del film incontrai Traversa e mi disse che con quel personaggio gli avevo rovinato la vita’. La mia risposta è, altrettanto scherzosa: ‘Caro Carlo, me l’avessi rovinata di più'”.
    Il libro, la cui introduzione è affidata ad Andrea Scanzi, si sofferma anche sulla scelta della colonna sonora, da sempre elemento fondamentale nelle opere dell’esperto Verdone. “A distanza di trentuno anni – conclude Gianluca Cherubini – Compagni di scuola è ancora lì. Non è mai passato, ha lasciato il segno e marchiato generazioni intere”. (ANSA).
   

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