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Dardust/ Drd, io hitmaker? Importante essere libero e rischiare

 Autore e produttore di oltre 40 dischi di platino, da Riccione con TheGiornalisti a Soldi con Mahmood, Dario Faini alias Dardust, compositore e pianista intenso e raffinato, ora conia anche un nuovo pseudonimo Drd “che da adesso in poi userò per tutta la mia parte compositiva e produttiva nel mondo del pop” spiega all’ANSA. Con questo nome ha firmato la produzione di ‘Dorado’, il nuovo singolo di Mahmood Feat. Sfera Ebbasta e Feid, uscito da pochi giorni nelle radio e debutta ora DeFuera, per cui ha voluto con sé Ghali, Marracash e uno dei nuovi talenti femminili più interessanti della scena hip hop italiana, Madame. Il singolo, che esce su etichetta Island Records, è disponibile dal 15 luglio su tutte le piattaforme digitali e in radio dal 17 luglio.
Faini/Drd non ha voluto ‘fabbricare’ un classico tormentone estivo: “Sono talmente cambiati i tempi, oggi molte canzoni partono piano – spiega -. L’importante è non aver pensato a fare un classico brano per l’estate, con le caratteristiche ‘meme’ del tormentone estivo, ma aver fatto una bella canzone. Non credo nei successi, ma nei risultati. E’ una mia nuova partenza, un mio primo pezzo in questa nuova veste e come ogni rinascita ci vuole tempo per far funzionare le cose”. Faini ha voluto “differenziare questo percorso da quello più pianistico e internazionale come Dardust, per non fare troppa confusione, anche nei confronti del pubblico. Ho amato sempre personaggi come Damon Albarn che dai Blur ai Gorillaz ha sempre saputo differenziare le avventure artistiche”.
In Defuera “Ghali e Marracash si trovano per la prima volta nel terreno comune di una canzone. Mi piaceva mettere due monoliti dell’Urban pop insieme. E Madame per me è un’artista giovane (classe 2002) incredibilmente di talento, che penso farà una lunga strada. E’ un’esponente molto originale dell’urban pop con il valore aggiunto di quella straordinaria vocalità. L’ho trovato un trittico fantastico su questo pezzo che ha varie contaminazioni di generi”. Per lavorare, come in questo caso, con altre personalità autoriali forti, “il segreto è vedersi in studio e darci suggestioni l’uno dell’altro. Quando c’è empatia è tutto semplice”. Sia Defuera che Dorado “nel mucchio dei tormentoni estivi, credo siano due brani coraggiosi, fuori dalle classiche regole del genere. Chi si ferma su quello che funziona, dopo un po’ non ha più niente da dire. L’unico percorso che ti rende longevo nel tempo è rischiare”.
Come Dardust, Faini ha chiuso a gennaio con l’album “S.A.D.
Storm and Drugs”, con al centro Londra, una trilogia iniziata con “7” (Berlino) e proseguita con “Birth” ( Reykjavik): “Ora voglio chiudere il paragrafo live di “S.A.D. Storm and Drugs, che per il covid, si era interrotto. Avevo appena iniziato il tour con una data meravigliosa a Bologna, e avevo concerti programmati sia in Italia che in Europa con biglietti già venduti. Ora mi farò 10 concerti in piano solo “per riscaldarmi un po’ per tornare in tour a novembre nei club italiani ed europei. Poi vorrei trovare un nuovo posto dove scrivere il nuovo disco… mi piacerebbe andare in Giappone, verso marzo aprile… vediamo”. Faini spera che al più presto, a pandemia sotto controllo, si possa tornare “al contatto con il pubblico e allo scambio d’energia. Quello che facciamo è per gli altri”.
Dell’etichetta di ‘creatore di hit’ “non mi preoccupo. Io non penso mai a fare un successo, ma a fare un brano che spero possa comunicare emozioni e magari ispirare altri artisti. Voglio essere me stesso, rischiare e essere libero”. Ci saranno tue canzoni nel prossimo Sanremo? “Ci sto lavorando, ma non si ha mai la certezza, è tutto un gioco di scacchi. Devi avere il pezzo giusto per l’artista giusto, è ancora molto presto per dirlo”. Faini (che quest’anno aveva firmato come produttore i brani al Festival di Rancore e Elodie) lega Sanremo “a uno dei momenti più belli della mia vita, la vittoria di ‘Soldi’ con Mahmood “anche perché è stata del tutto inaspettata. Tornarci è sempre meraviglioso”. (ANSA).

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