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Serie A, alle 19:30 Fiorentina-Verona e Cagliari-Lecce

Serie A in campo alle 19:30 con Fiorentina-Verona, Parma-Bologna, Udinese-Sampdoria e Cagliari-Lecce

LA VIGILIA DEI MATCH

Arriva il Verona e la Fiorentina vuol provare a chiudere il discorso salvezza. ”Rispettiamo i nostri avversari che stanno facendo un bel campionato e un ottimo lavoro, sarà una partita difficile. Però dobbiamo pensare a noi stessi e a fare una grande prestazione” ha dichiarato Beppe Iachini ai canali del club.
    La raccomandazione del tecnico viola riguarda in particolare gli attaccanti data la difficoltà in zona gol. ”In questo momento è lì davanti che dobbiamo incidere. Avremmo potuto avere punti in più, purtroppo ci è mancato qualche gol”. Proprio questo chiede Iachini, più precisione e concretezza e un pizzico di fortuna. ”Giocando in casa stiamo sentendo la mancanza dei tifosi. Dovremo esser bravi a fare una partita all’altezza e possibilmente, dato che siamo una delle squadre che tira di più in porta, ci auguriamo di avere un po’ di fortuna ed essere più precisi: nelle ultime cinque gare abbiamo colpito altrettanti pali”.
    Aspetterà la rifinitura per decidere ma salvo imprevisti Ribéry ci sarà per la sesta partita di fila. ”Franck si allena e sta bene. Se i recuperi si confermano positivi come è stato finora si fatica a tenerlo fuori” ha ammesso Iachini dunque tentato di affidarsi ancora al 37enne campione francese, mentre è duello per due posti fra Chiesa (reduce da una deludente prova col Cagliari), Cutrone, Vlahovic e Sottil. In difesa torna Pezzell mentre Duncan squalificato, Benassi infortunato e Castrovilli acciaccato mettono il centrocampo in difficoltà. Nel Verona osservati speciali Amrabat acquistato dai viola a gennaio per oltre 20 milioni e lasciato fino a fine campionato in prestito ai veneti, e Juric da tempo fra gli allenatori accostati alla Fiorentina.

Lecce in Sardegna per giocarsi la stagione. E Cagliari che però non vuole mollare la presa. Primo per una (remota) possibilità europea. Secondo per ottenere un bel piazzamento finale che migliori magari il nono posto dei tempi di Allegri. A livello di motivazioni i pugliesi sono favoriti. Ma Zenga non è d’accordo: “Quando hai il dovere assoluto di rispettare i tifosi, la maglia e se stessi – ha detto nella conferenza stampa della vigilia – non c’è bisogno di fare grandi discorsi motivazionali ai giocatori: basta il lavoro che ogni giorno facciamo in campo. Vero che il Lecce si gioca tanto, ma per noi ci sono sette partite (e ventuno punti): abbiamo il dovere di fare il massimo. Se rispettiamo noi stessi e gli altri possiamo fare una buona partita. Il Lecce ha sempre dato del filo da torcere a tutti, anche all’Atalanta nel 7 a 2 visto che all’intervallo erano in parità”. Zenga specializzato negli allenamenti con il gran caldo per la sua precedente esperienza nei campionati in medio Oriente. “In realtà la situazione non cambia tanto – ha spiegato – il problema di questi incontri ravvicinati è che per un problemino rischi di saltare due o tre partite”. Un pensiero all’allenatore avversario Fabio Liverani, che è stato suo allievo: “lo ebbi al Palermo – ha raccontato Zenga – ma er infortunato e l’ho visto giocare solo per otto minuti. Già da allora aveva la testa da tecnico. Mi piace perché dopo un inizio con qualche difficoltà si è ripreso bene. È uno tenace”.

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“Credo che la squadra abbia un’identità sempre più precisa e fondamentalmente ha anche diverse soluzioni. Non affrontiamo le partite sempre allo stesso modo, abbiamo un piano B e anche un piano C. Siamo in grado, sempre di più, di interpretare il tipo di partita, il momento della partita, anche in relazione alle caratteristiche dei giocatori che di volta in volta scelgo di far giocare. Con queste piccole grandi consapevolezze che ci siamo creati, allora le sette partite diventano ancora di più delle opportunità”: lo ha affermato l’allenatore dell‘Udinese Luca Gotti alla vigilia della gara interna con la Sampdoria. “Questa è la prima che arriva delle sette – ha aggiunto il mister -: mi aspetto un match simile a quello con il Genoa, anche se la struttura della Sampdoria è profondamente diversa. Cambia il sistema di gioco, come sono posizionati in campo. Però penso a una squadra diversa da quella che ha affrontato l’Atalanta, che cercava di andarla a prendere molto alta e credo avranno un atteggiamento accorto, prudente e aggressivo allo stesso tempo”. Gotti teme l’eventuale ritorno in campo dal primo minuto di Quagliarella: “E’ un grande giocatore, il capo cannoniere dello scorso anno. Però sappiamo che la Sampdoria ha diversi giocatori come lui che sono in grado di fare la differenza. Da parte nostra è estremamente piacevole aver reclutato un gran numero di giocatori – ha concluso il tecnico dei friulani -: al di là del potersi permettere le rotazioni che un campionato con queste tempistiche di costringe a fare, io sto guardano al futuro. Non era mai capitato a nessuno di giocare 12 partite in così poco tempo, sto guardando cosa fanno le altre squadre e il tipo di prestazioni che ne seguono e traggo le mie considerazioni”. 

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