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Coronavirus, Guterres: mondo non tornerà alla vecchia normalità

“Più di 12 milioni di casi di Covid-19 sono stati registrati in tutto il mondo, con più di 550.000 morti, centinaia di milioni di posti di lavoro sono andati perduti e si registra il più grande calo di reddito pro capite dal 1870”, ha ricordato. E’ la realtà raccontata dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, nel corso di un Forum sullo sviluppo durevole organizzato dal Consiglio economico e sociale dell’Onu.

“Circa 265 milioni di persone potrebbero dover affrontare una grave insicurezza alimentare entro la fine dell’anno, il doppio del numero di persone a rischio prima della crisi”, ha aggiunto. Per questo ”la gravità della crisi non deve essere sottovalutata”, ha affermato il Segretario generale.

Secondo Guterres, mentre il mondo ha bisogno di fare progressi, la pandemia “ci allontana dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”. ”Disuguaglianza all’interno e tra i paesi; mancanza di investimenti e il disprezzo per l’ambiente naturale sono tra i motivi che hanno innescato gli effetti devastanti della crisi di Covid-19”, ha detto. Il mondo non potrà tornare alla “vecchia situazione cosiddetta normale”, ha riconosciuto Guterres.

SPAGNA –  La città di Lleida e altri sette comuni della zona di Segrià, in Catalogna, sono da oggi in lockdown dopo che ieri il governo della Generalitat ha approvato una nuova risoluzione – tutelata da una modifica della legge catalana sulla sanità pubblica – alla luce del veto che era stato imposto lunedì da un tribunale della regione. Il tribunale di Lleida, infatti, aveva deciso di non ratificare la decisione presa domenica scorsa dal governo catalano di imporre il lockdown negli otto comuni definendola “sproporzionata”. Tuttavia, riporta la Vanguardia, di fronte a un focolaio incontrollato di coronavirus, il governo ha approvato la nuova risoluzione in tempo record e l’ha già presentata al tribunale per i contenziosi amministrativi. Meritxell Budó, consigliera della presidenza, ha spiegato che non si tratta di un “confinamento rigorosamente domiciliare, ma chiediamo ai cittadini che siano corresponsabili della decisione e che non escano di casa se non necessario”. Il lockdown, di 15 giorni, è scattato a Lleida, Alcarràs, Soses, Seròs, Aitona, La Granja d’Escarp, Massalcoreig e Torres de Segre.

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NORVEGIA – La pandemia da coronavirus continua a spaventare parte del mondo, ma in Norvegia una combinazione di fattori ha messo in difficoltà in questi mesi le aziende di pompe funebri, al punto che alcune di queste hanno chiesto aiuto allo Stato. A causa della mortalità in calo e dell’impossibilità di celebrare cerimonie funebri da documenti pubblici risulta che una mezza dozzina di aziende che operano nel settore hanno chiesto aiuti di Stato. La famiglia Lande, da tre generazioni leader nel campo, ha sottolineato l’unicità della situazione: “A quanto pare le misure imposte per contrastare il coronavirus sono state efficaci anche su altri virus”, ha spiegato Erik Lande alla Afp, “al punto che alcune delle persone anziane che in circostanze normali sarebbero decedute sono invece ancora vive”. Solitamente l’azienda gestisce in media 30 cerimonie funebri in un mese, ma dopo l’introduzione delle misure anti covid in Norvegia a marzo il numero è precipitato a meno di dieci, in nessun caso si è trattato di decesso per covid-19.

BELGIO – Il numero di nuove infezioni da coronavirus in Belgio nel periodo dal 5 all’11 luglio è aumentato dell’8% rispetto alla settimana precedente (dal 28/6 al 4/7). L’aumento è stato osservato nella maggior parte delle province, ma in particolare in quella di Anversa (166 nuovi casi nella settimana dal 5 a 11 luglio rispetto ai 143 della settimana precedente), nella provincia di Liegi (46 nuovi casi rispetto ai 22) e nella provincia del Limburgo (71 nuovi casi rispetto ai 41 della settimana precedente). A livello nazionale, il numero di nuove infezioni è aumentato nelle ultime 2 settimane, con una media di 96 nuovi casi al giorno. La maggior parte delle nuove infezioni si sta verificando nella forza lavoro (20-59 anni). I ricoveri e le morti in ospedale continuano a diminuire. Complessivamente in Belgio si contano 9.788 morti dall’inizio della pandemia.

MESSICO – Il Messico ha deciso di prorogare per altri 30 giorni, per la terza volta, le restrizioni al confine con gli Stati Uniti: lo ha reso noto il ministero degli Esteri, secondo quanto riporta la Cnn. “Dopo avere verificato l’aumento della diffusione di Covid-19, il Messico ha proposto agli Stati Uniti l’estensione delle restrizioni a tutto il traffico non essenziale al confine comune per altri 30 giorni”, ha annunciato il ministero sul suo account Twitter. “Le misure saranno valide fino al 21 agosto 2020”, ha aggiunto.

VENEZUELA – La vicepresidente venezuelana Delcy Rodríguez ha reso noto che a partire da oggi Caracas e lo Stato di Miranda torneranno al lockdown rigido della ‘fase 1’ delle misure adottate per il contrasto della pandemia da coronavirus. Rodríguez ha indicato che il presidente Nicolas Maduro ha ordinato questo inasprimento visto l’aumento dei casi di contagio nelle due zone, con il proposito di tutelare la salute della popolazione. In Venezuela questa settimana è stato introdotto uno schema definito ‘7×7’, che consiste in una flessibilizzazione della quarantena a tre livelli. Il primo è quello del lockdown più radicale che riguarda un focolaio nello Stato di Zulia ed in specifici municipi (Vigía in Mérida e Cumaná in Sucre). Il secondo livello implica misure parziali di apertura per la cittadinanza in 13 Stati venezuelani con l’avvio di attività economiche in dieci settori. Infine il terzo livello è riservato a dieci Stati, in cui le attività economiche autorizzate salgono a 24. In tutto il territorio nazionale si mantiene la quarantena per la pubblica amministrazione, il settore educativo a tutti i livelli, le rivendite di bevande alcoliche, i caffé, i locali notturni ed i ristoranti, che potranno operare attraverso il delivery, mentre restano infine fortemente limitati gli eventi pubblici. Ieri sera Maduro ha annunciato che nelle 24 ore precedenti il bilancio delle vittime della pandemia ha raggiunto i 10.010 casi ed i 96 morti.

AFGHANISTAN – Il numero totale dei contagi da coronavirus in Afghanistan è salito di 254 nelle ultime 24 ore per raggiungere i 34.994. Lo rende noto il ministero della Sanità, sottolineando che si tratta di una riduzione rispetto ai circa 800 nuovi casi registrati ogni giorno nelle ultime settimane. Tuttavia la stessa fonte ammette che i dati sono sicuramente più elevati, perché molti pazienti non si recano negli ospedali per essere sottoposti ai test. I morti per il Covid-19 nelle ultime 24 ore sono 32, con il totale che sale a 1.094. Finora 22.456 pazienti sono guariti.
   

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