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La folla manifesta a Rafah contro Hamas, migliaia assaltano i tir con gli aiuti umanitari

 Migliaia di persone hanno manifestato oggi contro Hamas al valico di Rafah, hanno bruciato pneumatici e gridato slogan contro Hamas e il suo leader Sinwar. Lo riferiscono fonti locali. La folla ha sfondato il cancello danneggiando la recinzione che protegge il valico, poi ha assaltato i camion che trasportavano aiuti umanitari portando via derrate alimentari. Gli agenti di polizia hanno usato la forza e sparato contro le persone che prendevano d’assalto i tir. Il dipartimento del valico ha dichiarato in una nota alla stampa che i manifestanti non hanno attaccato il terminal, ma hanno bruciato le gradinate davanti al cancello.

L’altolà di Israele: ‘O i nostri ostaggi torneranno o espanderemo l’operazione a Rafah’

 “O i nostri ostaggi torneranno o espanderemo l’operazione a Rafah“. Lo ha detto il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz, secondo cui “non ci sarà un solo giorno di cessate il fuoco fino a che i nostri ostaggi non saranno tornati a casa. Anche con l’approssimarsi del mese di Ramadan la battaglia può continuare”. “Agiremo in dialogo con i nostri partner, Egitto incluso. Indirizzeremo la popolazione – ha concluso – verso le aree protette”. 

 Farmaci con i nomi degli ostaggi sono stati trovati nell’ospedale Nasser di Khan Yunis dove sta operando l’esercito israeliano. Lo ha detto, citato dai media, l’Idf, che “sta indagando sull’origine dei farmaci e il loro uso”. 

 Hamas ha intanto esaltato “l’operazione di guerriglia” in cui sono stati uccisi due israeliani e altri quattro feriti in un attacco a colpi di arma da fuoco  allo svincolo di Masmyia, nel sud di Israele, definendola “una risposta naturale alla guerra di sterminio commessa dal criminale esercito di occupazione contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza”. “Continueremo – ha aggiunto – nella nostra lotta e resistenza fino alla liberazione della nostra terra, dei luoghi santi e la nascita di un completo stato palestinese con Gerusalemme capitale”. 

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Biden ribadisce: ‘Ci deve essere una tregua temporanea a Gaza, ho chiesto a Netanyahu di fermare l’operazione a Rafah’

 “Sto parlando con Netanyahu in questo giorni per chiedergli di non procedere con l’operazione militare” a Rafah. Lo ha detto Joe Biden alla Casa Bianca sottolineando che a Gaza “deve esserci un cessate il fuoco temporaneo”. 

Le accuse dello stato ebraico all’Unrwa: ‘Il 12% degli impiegati è affiliato ad Hamas o alla Jihad’

 ll 12% dei tredicimila impiegati dell’Unrwa “sono affiliati ad Hamas o alla Jihad islamica palestinese”. Lo ha rivelato in un incontro con i giornalisti il ministro della difesa di Israele Yoav Gallant, secondo cui “1.468 impiegati” dell’Agenzia dell’Onu “sono noti per essere attivi in Hamas e nella Jihad.

“185 dipendenti dell’Unrwa – ha poi spiegato – sono attivi nell’ala militare di Hamas e 51 in quella di Jihad islamica”. Gallant ha poi rivelato nomi e foto dei 12 dell’Unrwa – già denunciati in passato da Israele – che secondo lo stato ebraico “hanno partecipato attivamente al massacro del 7 ottobre”. “E ci sono indicazioni che altri 30” siano coinvolti, ha detto.

La minaccia di Hezbollah, ‘possiamo colpire Israele fino a Eilat’

La resistenza islamica in Libano ha enormi capacità e può colpire Israele da Kiryat Shmona, in Alta Galilea, fino a Eilat, sul Mar Rosso. Lo ha detto oggi il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, parlando in un discorso televisivo.

 Non usiamo i civili come scudi umani, ha detto Nasrallah, commentando il fatto che nel raid israeliano di giovedì mattina nel sud del Libano sono stati uccisi almeno sette civili. Israele ha più volte accusato Hezbollah di nascondere le armi e i suoi combattenti tra i civili. “Cerchiamo quanto possibile di non coinvolgere i civili nei combattimenti, è un principio che seguiamo da più di vent’anni”, ha detto Nasrallah. 

 La resa conduce alla sottomissione, all’umiliazione, alla schiavitù, al disprezzo per i nostri genitori, per i nostri figli, per il nostro onore. Non ci arrenderemo, ha aggiunto Nasrallah, secondo cui l’obiettivo di Israele è costituire uno Stato ebraico puro, cacciando tutti i palestinesi non solo da Gaza, ma anche dalla Cisgiordania e dai territori del 1948. 

 “All’escalation rispondiamo con l’escalation”, ha aggiunto Nasrallah, secondo cui ieri la salva di razzi Katiyscia e Falaq sparati sulla caserma israeliana di Kiryat Shmona, in Alta Galilea, è una prima risposta al massacro di civili di Nabatiye compiuto da Israele ieri mattina.

 Nasrallah ha poi attaccato l’amministrazione americana, definendola “responsabile di ogni goccia di sangue versata nella regione”, e accusando Israele di esserne strumento di attuazione. “Se in questo momento gli Stati Uniti smettessero di armare e sostenere Israele, l’aggressione (israeliana) cesserebbe immediatamente, che a Netanyahu piaccia o no”, ha detto Nasrallah. “Chi insiste sull’obiettivo di eliminare Hamas è l’America più che Israele”, ha aggiunto il leader libanese.

Tajani: ‘Israele non superi la soglia di proporzionalità’

 “Vogliamo che ci sia un cessate il fuoco” nella striscia di Gaza e “vogliamo l’immediata liberazione di tutti gli ostaggi e che Israele non superi la soglia della proporzionalità, quindi anche come nell’attacco a Rafah, come chiede tutta la comunità internazionale, bisogna assolutamente impedire una carneficina della popolazione civile”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine di un evento di Forza Italia a Milano. 

 “Sull’altro lato Hamas è una organizzazione terroristica, non soltanto ha ucciso vittime civili in Israele, facendo una vera e propria caccia all’ebreo, come se non peggio della Gestapo e delle SS – ha aggiunto Tajani – ma deve anche decidere di non attaccare più Israele. Se Hamas continua a lanciare razzi contro Israele, usando la popolazione civile come scudo, impedisce qualsiasi accordo. Quindi Israele ha diritto a difendersi: l’obiettivo è quello di due popoli due Stati”.

“Israele deve vivere in sicurezza, ma bisogna dare al popolo palestinese una speranza proprio per impedire che Hamas diventi il dominus della situazione. Abbiamo grande fiducia e sosteniamo l’Autorità nazionale palestinese, ho ribadito questa fiducia ad Abu Mazen durante l’ultimo incontro che ho avuto con lui”, ha proseguito il ministro, sottolineando che “la situazione è complicata e ci auguriamo che possa calare la tensione anche in Libano, dove purtroppo c’è da parte di Hezbollah un incremento del numero di missili che vengono lanciati contro Israele”. Di tutto ciò “parlerò sia stasera sia domani in occasione del G7 che presiederò a Monaco. E incontrerò anche ministri esteri Arabia Saudita, Giordania, Qatar – ha concluso – per cercare di dare un contributo alla soluzione. L’obiettivo è cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi”. 

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