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Gigi Riva, in 30mila ai funerali. L’arcivescovo: ‘Corri in cielo come dopo un gol’

Un lungo applauso ha salutato sulle note della canzone di Piero Marras “Quando Gigi Riva tornerà” l’uscita del feretro dopo i funerali del campione rossoblu e azzurro. A reggere la bara anche il portiere campione del mondo 2006 Gigi Buffon. In lacrime i compagni di squadra del Cagliari, da Copparoni a Greatti. Dalla folla è salito il coro “Gigi Gigi”. Poi è partito il commovente coro dei tifosi della curva nord con la sciarpata degli ultrà. “Un Gigi Riva, c’è solo un Gigi Riva” hanno cantato prima che la bara fosse depositata sull’auto diretta al cimitero monumentale di Bonaria.

Trentamila le persone presenti nel sagrato della basilica di Bonaria a Cagliari per l’ultimo saluto. La folla è accalcata sulle transenne. Tra i presenti anche i bambini della scuola calcio fondata alla fine degli anni Settanta proprio da Gigi Riva. “Qui – ha spiegato uno degli istruttori, Emanuele Cuccu – per fare conoscere anche ai più piccoli l’esempio di questo campione. Ciao Gigi”.

All’interno della chiesa hanno preso posto il presidente del Coni Giovanni Malagó, il baronetto Gianfranco Zola, Gianluigi Buffon e tutta la delegazione dell’Italia campione del mondo del 2006. Una sciarpata ha salutato l’arrivo della salma. Bandiere e striscioni colorano il sagrato della basilica. Arrivato alla chiesa anche il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu che ha raggiunto gli altri primi cittadini giunti nel capoluogo da ogni parte della Sardegna.

L’omelia. “Lo sport come vita, arte, disciplina, passione condivisa, che non si può comprare. Lo sport è gioia, dono del Creatore: tutto questo si celebra in Gigi Riva, i meriti sportivi e la grandezza dell’uomo, non sorprende la presenza oggi di tanti amici a ammiratori”. È iniziata così l’omelia dell’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, ai funerali di Riva. “Sono molte le immagini di questi giorni che celebrano la bellezza e la potenza di Riva, la sua esultanza con le lunghe braccia al cielo. Corri di nuovo e tieni ancora alte le tue braccia al cielo, corri e guarda in alto, in cielo con i tuoi genitori e la tua amata sorella”.

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Il figlio Nicola. “Mio padre non lo convinceva nessuno, anche ieri se n’è andato come voleva lui, era hombre vertical sino alla fine e anche ieri ha deciso quello che voleva fare”. Nicola Riva, figlio maggiore di Gigi Riva, ha concluso così il saluto finale ai funerali nella basilica di Bonaria.

Riva sarà sepolto nel cimitero monumentale di Bonaria, in una cappella proprio accanto alla Basilica che ospita i funerali, in forma privata. La salma del campione azzurro e rossoblù sarà trasferita subito dopo la celebrazione della messa.

IL VIDEO DELLE ESEQUIE

 

In tanti hanno voluto salutare Gigi Riva anche alla camera ardente, con file lunghe oltre un chilometro.

Dal presidente federale, Gabriele Gravina, al ct azzurro Luciano Spalletti, passando per i campioni del mondo del 2006: la delegazione Figc, giunta a Cagliari in tarda mattinata, ha reso omaggio a Gigi Riva, prima con la presenza alla camera ardente e nel pomeriggio con la presenza ai funerali del capocannoniere assoluto della storia della nazionale. Con Gravina, fanno parte della delegazione Figc arrivata da Roma Matteo Marani e Giancarlo Abete, presidenti rispettivamente della Lega Pro e della Dilettanti, l’ex n.1 della federazione, Franco Carraro, Spalletti col team manager azzurro e campione del mondo 2006 Gigi Buffon, Fabio Cannavaro che di quell’Italia era capitano, e poi Simone Perrotta, Marco Amelia, Angelo Peruzzi, Marco Tardelli e Giancarlo De Sisti. Alle esequie parteciperà anche il presidente del Coni Giovanni Malagò.

 “Eroi come Riva non smetteranno mai di esserci vicini: lui aveva questa grande qualità di essere umile e perbene. Aveva la caratteristica di essere un protagonista senza voler attrarre i riflettori su di sé. Per lui erano importanti i suoi cari, gli amici. Emblematico il comportamento dopo la vittoria del mondiale: lui si eclissa per lasciare la luce agli altri”, ha detto Spalletti. “Il soprannome – ha aggiunto – dice molto: il suo tiro e il suo valore morale facevano più rumore delle sue parole”.

“Gigi Riva ha profonde radici nel passato, nel presente e che vogliamo proiettare nel futuro. Io credo che il calcio non possa permettersi di abbandonare lo spirito che che incarnato Gigi Riva e che credo sia apprezzato da tutti i tifosi di calcio di qualunque maglia e da tutti gli sportivi e da una buona parte della comunità nazionale”, ha detto il ministro dello Sport Andrea Abodi, ai cronisti che lo attendevano fuori dalla camera ardente allestita alla Unipol Domus. “I funerali solenni sono stati proclamati proprio perché si riconosce oltre alla cifra sportiva anche quella morale che oggettivamente non è diffusa in questo tempo”, ha concluso.

Alla camera ardente anche il presidente del Coni Giovanni Malagò. “Oggettivamente faccio fatica a trovare qualcuno che, nel mondo dello sport, sia stato più integerrimo di lui da tutti i punti di vista. Poi qualcuno dice ‘erano altri tempi’, ma io penso che lui oggi, ma anche tra mille anni, sarebbe stato comunque così”, ha detto. “Lui è patrimonio del mondo del calcio ma anche dello sport italiano – ha aggiunto – rimarrà qui in Sardegna e credo che diventerà un luogo di pellegrinaggio”

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