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Perego operata per un tumore, ‘la prevenzione salva’

Una foto dal letto d’ospedale, una flebo, e la scritta: “Ringrazio il Prof. Gallucci e la sua equipe che oggi mi ha sottoposto a nefrectomia parziale per una neoplasia”. Paola Perego annuncia così, in un post su Instagram, di aver subito un intervento di asportazione di una parte del rene per una formazione tumorale e ringrazia lo staff che l’ha operata.

“È importante fare sempre molto prevenzione, può salvare la vita”, aggiunge la conduttrice, 57 anni.

Tanti i messaggi di affetto da parte di colleghi e fan, da Simona Ventura, sua amica e partner in Citofonare Rai2, da Alberto Matano, da Mara Venier ad Antonella Clerici, da Lorella Cuccarini e Ezio Greggio, da Carolyn Smith, da Rita Dalla Chiesa a Monica Setta.
   

Gli oncologi: la chirurgia è efficace contro il tumore del rene nelle fasi iniziali

La chirurgia è efficace contro il tumore del rene soprattutto nelle fasi inziali. Lo rileva la Società Italiana di Uro-Oncologia, in merito alle notizia sulle condizioni di salute di Paola Perego, che sui social ha reso noto di essere stata sottoposta a nefrectomia parziale per una neoplasia. Gli oncologi osservano inoltre che ogni anno in Italia il tumore del rene colpisce più di 12.700 uomini e donne.

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E’ una neoplasia insidiosa nella quale però si sono registrati negli ultimi anni importanti progressi. La sopravvivenza a cinque anni si attesta, infatti, al 71%. “La chirurgia è un trattamento molto efficacie – afferma Alberto Lapini, past president di SIUrO -. Si calcola che nel 55% dei casi alla diagnosi, la malattia è agli stadi iniziali ed è confinata al rene. Quando è così, attraverso l’asportazione parziale o totale dell’organo, riusciamo a guarire il 50% dei nostri pazienti. Inoltre, le nuove tecniche e tecnologie hanno reso gli interventi meno invasivi rispetto al recente passato. Solo in quei casi in cui la conservazione del rene non è possibile, l’opzione è la nefrectomia radicale. Questa è di solito eseguita per via laparoscopica vista la minore invasività della procedura”.

Per il presidente della Siuro, Sergio Bracarda, “fondamentale per sconfiggere questo tumore è una diagnosi precoce. Tuttavia nel 50% dei casi la malattia è individuata in modo casuale, come molto probabilmente è capitato a Paola Perego. Spesso i pazienti scoprono la neoplasia attraverso esami clinici svolti per altri problemi di salute. Anche per questo il 30% dei carcinomi renali si presentano in fase avanzata o metastatica. Per questi casi più difficili da trattare, la radioterapia e la chemioterapia trovano da sempre uno scarso utilizzo. Risultati migliori li abbiamo ottenuti con l’introduzione, negli ultimi decenni, dell’immunoterapia e delle terapie mirate. I tassi di controllo di malattia e di lungo sopravviventi sono nettamente aumentati grazie all’introduzione delle combinazioni di farmaci”. “Infine condividiamo l’appello di Paola Perego sull’importanza della prevenzione – concludono gli esperti -: va sempre ricordata l’importanza degli stili di vita sani. In particolare il fumo di sigaretta raddoppia il rischio di insorgenza di un tumore renale. Al sovrappeso e all’obesità è invece attribuibile più del 30% di tutti i casi registrati in Europa”.

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