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Gigi Riva, alla camera ardente, folla di tifosi in fila. L’omaggio del Cagliari

Il Cagliari alla camera ardente allestita alla Domus per Gigi Riva.

Con i giocatori anche l’allenatore Claudio Ranieri, il presidente Tommaso Giulini, il direttore sportivo Nereo Bonato e i dirigenti (tra loro gli ex giocatori Andrea Cossu e Roberto Muzzi) e lo staff del club. La squadra – tutti vestivano la tuta con i colori rossoblu – ha reso omaggio al campione con un mazzo di fiori. “Difficile trovare le parole – ha detto il bomber Pavoletti – abbiamo perso il più grande attaccante di tutti i tempi. Tutti i tifosi italiani ameranno sempre Gigi Riva. Qualcosa in comune? Non ci siamo mai incontrati, ma sarebbe bastato uno sguardo per capirci: tutti e due siamo arrivati da fuori e amato questa terra e questa squadra. Riva un esempio dentro e fuori dal campo, un uomo di principi. Quello che ha dimostrato per questa terra non lo ha fatto mai nessuno“. 

La seduta del Consiglio regionale della Sardegna  si è aperta con un minuto di silenzio per il ricordo di Riva. “Gigi Riva non era solo un grande sportivo ma anche, e soprattutto, una grande persona – ha detto il presidente dell’Assemblea Michele Pais -. Un vero sardo, non di nascita ma per scelta, un isolano doc che non ha mai voluto lasciare la sua squadra, i suoi tifosi e la sua terra d’adozione. Le istituzioni sarde oggi lo celebrano con il lutto regionale sino al giorno delle esequie”. Anche l’aula della Camera ha ricordato Gigi Riva, con un parlamentare per gruppo, a cominciare da Salvatore Deidda (Fdi), il primo degli oratori, e da Ugo Cappellacci (Fi), ex presidente della Regione. Silvio Lai (Pd).

 Tanti i tifosi alla sede dei Cagliari club di via Ariosto per una foto accanto alla statua di Gigi Riva.
La processione è iniziata questa mattina presto. Niente fiori, ma tanta commozione: a più di uno, nel toccare l’opera realizzata una cinquantina di anni fa da un artigiano cagliaritano, è scesa una lacrima.
La statua di Riva ha una storia molto particolare: per anni è stata ospitata nel bar cagliaritano di Marius, storico capobanda dei tifosi rossoblù. Poi è finita addirittura sul palco di una rappresentazione teatrale.
Da oltre dieci anni è al Cagliari club di San Benedetto.

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Mercoledì alle 16 i funerali

Mercoledì alle alle 16 i funerali  nella Basilica di Nostra Signora di Bonaria.
Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ha proclamato il lutto cittadino a partire da oggi e fino alla data delle esequie previste per domani, mercoledì 24 gennaio. “Campione straordinario nello sport, uomo di grandi valori, raro esempio di correttezza, rispetto e simbolo per intere generazioni, segno di riscatto sociale, ha amato la Sardegna e la città di Cagliari, scegliendola quale sua casa, luogo di vita e degli affetti più profondi” si legge nel provvedimento del primo cittadino che ha ritenuto doveroso fare proprio dell’Amministrazione il sentimento dell’intera comunità. Con l’ordinanza vengono sospese tutte le manifestazioni pubbliche eventualmente già programmate e che avrebbero dovuto svolgersi durante il periodo di lutto. Disposta anche l’esposizione a mezz’asta della bandiera regionale, come dichiarato dal presidente della Regione, e della bandiera cittadina nelle sedi comunali e in tutti gli edifici pubblici. L’amministrazione comunale parteciperà alla cerimonia funebre con il Gonfalone della Città di Cagliari. I cittadini, i titolari di attività commerciali, le organizzazioni politiche, sociali e produttive, le associazioni sportive, sono invitate ad esprimere la partecipazione al lutto mediante la sospensione delle attività durante la celebrazione delle esequie o, in caso di impossibilità, nella forma ritenuta più consona a manifestare I’ adesione al cordoglio.   

Riva: Sacchi in lacrime, “in Nazionale tutti lo rispettavano”

“Ho lavorato con lui per cinque anni. Ha lasciato un ricordo vivissimo: c’era da parte di tutti un certo rispetto. Era la presenza di un grande campione. Sì, mi commuovo ancora. Sì”, non riesce a trattenere le lacrime l’ex ct della Nazionale Arrigo Sacchi che al Tg1 ricorda Gigi Riva. Un pensiero condiviso anche da un altro ex ct azzurro, Marcello Lippi, che proprio con Riva condivise la vittoria dei Mondiali del 2006: “I ragazzi erano affascinati da questa persona – racconta Lippi – questo personaggio che oltretutto aveva una semplicità e una umiltà incredibili. Era un punto di riferimento per tutti per il suo passato e per come si comportava in quel periodo”.

I medici: ‘Peggioramento improvviso, abbiamo provato di tutto’

 “La situazione è peggiorata all’improvviso e a qual punto è stato necessario praticare le manovre rianimatorie e portarlo in sala per effettuare l’angioplastica. In queste condizioni è difficile poter riaprire le coronarie: siamo riusciti a farlo soltanto in parte. Ma questo purtroppo non è stato sufficiente”. Così Bruno Loi, direttore di Cardiologia interventistica e emodinamica del Brotzu, spiega come sono intervenuti ieri sera per tentare di salvare Gigi Riva, arrivato in ospedale alle 3 del mattino di lunedì con una sindrome coronarica acuta.  Le ultime parole, prima che la situazione si aggravasse, Gigi Riva le ha scambiate con Marco Corda, primario del reparto di Cardiologia del Brotzu. Erano circa le 17 e nel reparto erano in corso i preparativi per la cena. “Era sereno – ha raccontato ieri Corda in conferenza stampa – stavamo parlando del più e del meno. Lui sorrideva e non smetteva di ringraziarci. Quello che gli ho detto io? Che non doveva ringraziarci, perché noi eravamo ancora in debito con lui”.
Raimondo Pinna, direttore sanitario del Brotzu, ha spiegato che Riva era già affetto da “vasculopatia polidistrettuale”. “Si è presentato in ospedale alle 3 del mattino di lunedì con una sindrome coronarica acuta – ha ricostruito il dirigente – Subito gli era stato proposto un intervento di angioplastica. Ma il paziente, che era perfettamente in grado di intendere e di volere, ha chiesto tempo per pensarci e ha rifiutato. La situazione si era stabilizzata, non ci aspettavamo quanto accaduto. Anche se chiaramente avremmo riproposto ancora al paziente”.

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