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Unione Europea

Tinagli, “meno vincoli e più deroghe sulle spese”

STRASBURGO – “Apriamo i negoziati” con il Consiglio Ue sulla riforma del Patto di Stabilità “con l’idea provare a modificare il testo” concordato tra i ministri delle finanze “per introdurre più attenzione alle tematiche sociali”. Lo ha detto in un’intervista all’ANSA Irene Tinagli, eurodeputata Pd e presidente della commissione economica dell’Eurocamera, dopo il voto del Pe sul mandato negoziale sulla riforma del Patto di Stabilità. “Il testo votato oggi dal Parlamento difende l’impostazione originaria della Commissione Ue, quella di percorsi più personalizzati con l’eliminazione di vincoli quantitativi troppo stringenti soprattutto sul deficit“, ha spiegato Tinagli.

“Il Parlamento europeo aggiunge anche delle cose rispetto alla proposta originaria della Commissione Ue: per esempio si escludono delle spese su cui poi si vanno a calcolare gli scostamenti e gli aggiustamenti. Per esempio – ha proseguito l’europarlamentare – tutte le spese per gli interessi sui prestiti del recovery, che il Parlamento ha escluso, oppure i cofinanziamenti per progetti europei”. “C’è poi una una grande attenzione alla spesa sociale, agli effetti sociali dei piani di rientro perché noi vogliamo imparare dalle lezioni del passato”, insiste la presidente della commissione economica. “Certamente è importante che ci siano dei piani di rientro” dei conti pubblici “ma ogni Paese quando va a definire il proprio piano e che tipo di riforme, che tipi di tagli va a fare, deve anche garantire che queste riforme, questi eventuali tagli non vadano sulla carne viva delle persone. C’è dunque nell’intenzione dell’Eurocamera una maggiore attenzione alle problematiche sociali che mancava sia nel testo della Commissione che, soprattutto, in quello del Consiglio Ue”. Parlando di tempistiche del negoziato Tinagli ha confermato che “questo non sarà un negoziato semplice per cui è difficile prevederne le tempistiche. Noi tutti vorremmo poterlo chiudere nei tempi più rapidi possibili per poter votare entro la plenaria di aprile, prima della fine della legislatura europea”. 

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