Una difesa del lavoro del tavolo tecnico e una richiesta di più tempo per completare il lavoro. In sostanza, a quanto si apprende, questa richiesta è prevista nella lettera, che è in via di definizione e sarà inviata a ore dal governo alla Commissione Ue, in risposta al parere motivato con cui a novembre Bruxelles ha sancito un passo avanti nella procedura di infrazione verso l’Italia per il mancato adeguamento alla direttiva Bolkestein.
Nell’esecutivo da settimane si confrontano due visioni sul dossier. Per ora prevale quella di chi, come il vicepremier leghista Matteo Salvini, contesta l’applicazione della Bolkestein al settore.
La lettera, spiegano fonti di governo, difende l’operato del tavolo tecnico interministeriale. Si sottolinea che l’esito della mappatura (contestato dalla Commissione) dimostra come la risorsa demaniale non in concessione (circa il 67%) non sia scarsa e quindi non vada applicata la direttiva.
E si evidenzia la necessità di più tempo per portare a termine la seconda fase del lavoro del tavolo avviato a maggio, per definire i criteri in base ai quali stabilire se c’è o meno scarsità del bene demaniale. In base alla risposta del governo, Bruxelles deciderà se procedere o meno alla Corte di giustizia europea.
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