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Choc Mourinho, la Roma lo esonera e riparte con De Rossi

Finisce un po’ come tutto era cominciato. A sorpresa Dan Friedkin aveva portato alla Roma José Mourinho nel 2021 e lo stesso è successo con l’esonero: finisce l’avventura in giallorosso per lo Special One, e comincia quella di Daniele de Rossi a cui la società ha affidato senza troppe esitazioni la squadra.

Che l’era Mourinho fosse al capolinea si era capito risultati alla mano, ma l’annuncio ha comunque diviso la piazza.

Un blitz all’alba in cui il presidente ha preso tutti in contropiede, la squadra stessa, comunicando personalmente al tecnico la decisione maturata nella notte. Con una nota del club sono apparsi i titoli di coda: “José Mourinho e il suo staff lasceranno con effetto immediato la guida della prima squadra” con i ringraziamenti di rito per il lavoro svolto, ma sottolineando la necessità di un cambiamento che fosse “immediato”.

Per questo a distanza di poche ore è stato ufficializzato De Rossi, una scelta per placare gli umori di una piazza che, nonostante le critiche recenti, era comunque legata a Mourinho. Un ritorno, quello di Capitan Futuro che aveva lasciato la sua Roma da giocatore nel 2019. Quattro anni dopo rimette piede a Trigoria e lo fa da allenatore della squadra giallorossa che guiderà, per ora, fino al 30 giugno 2024, senza alcun opzione per un eventuale rinnovo per la stagione successiva.

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Nel contratto firmato dal neo tecnico c’è invece un bonus in caso di raggiungimento degli obiettivi del club: ovvero l’accesso in Champions League. “E’ un’emozione incredibile – le prime parole di De Rossi – Ora non conosco altra strada se non quella dell’applicazione, del sacrificio quotidiano e della necessità di dare tutto quello che ho dentro per affrontare le sfide che ci attendono da qui alla fine della stagione. Non abbiamo tempo, né scelta: essere competitivi, lottare per i nostri obiettivi e provare a raggiungerli sono le uniche priorità che il mio staff ed io ci siamo dati”.

 Per questo nel pomeriggio ha subito diretto il primo allenamento in vista della gara di sabato all’Olimpico contro il Verona. Una seduta anticipata prima dalle parole di Dan Friedkin ai calciatori con la richiesta di non cercare più alibi e poi da un discorso del neo allenatore alla squadra, colta di sorpresa per l’addio dello Special One (decisione comunicata solo all’alba). A incidere non è stata solo la sconfitta con il Milan, ma la storia recente dei risultati giallorossi, ritenuti da Dan Friedkin non all’altezza di una rosa che ha il terzo monte ingaggi della Serie A e degli investimenti fatti a fronte di un Financial Fair Play comunque stringente.

 A questo, poi, si unisce anche un certo malumore che era cresciuto nei proprietari americani per la ricerca continua di alibi e attenuanti da parte dell’ex tecnico giallorosso per la mancanza di risultati. Tutti elementi che hanno portato alla rottura con il portoghese, sul cui contratto non era però prevista una penale in caso di addio anticipato alla Roma. I Friedkin, infatti, dovranno solamente pagare i restanti mesi di stipendio da qui a giugno all’allenatore che ha lasciato Trigoria commosso.

 “Grazie a voi per questi due anni e mezzo”, ha detto ai tifosi varcando per l’ultima volta il cancello del Fulvio Bernardini, mentre poco prima aveva salutato tutti, dipendenti e calciatori. Sembra passata una vita dal suo arrivo trionfante, prelevato con un jet a Londra e fatto piombare a Roma. Aveva esaltato i tifosi riportando i giallorossi in una finale europea: era la Conference, il terzo trofeo del Continente, ma per Roma era stata una festa senza fine. Aveva voluto campioni come Dybala e Lukaku, e proprio l’argentino sui social lo ha voluto salutare pubblicamente: “Grazie per i tuoi consigli e per le tue parole.

E’ stato un onore lavorare con te”, ha scritto la Joya, oggi accompagnata a Trigoria da Leandro Paredes, protagonista di un botta e risposta con i tifosi. “Sappiamo che Mourinho non è più una scusa adesso”, sono state le parole del centrocampista che ritroverà De Rossi.

E se l’ex capitano sarà l’allenatore del presente, per quello del futuro l’obiettivo dei Friedkin si chiama Antonio Conte, ma per l’accelerata definitiva servirà prima l’ufficialità del nuovo diesse. A tal proposito sono stati avviati dei contatti con Paul Mitchell e Christopher Vivell, rispettivamente con un passato nel Lipsia e nel Chelsea. Non è escluso, però, che il futuro general manager dell’area sportiva possa essere anche un mister X del quale non è ancora emerso il nome. Attenzione anche ad altri scossoni nel management giallorosso, dove nell’aria sembra esserci un altro addio, quello della Ceo, Lina Souloukou.
    Parte un altro corso, Mourinho esce di scena. Tocca a De Rossi, missione a tempo per l’ex giallorosso con la Roma sempre nel cuore. 
   

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