In Argentina, la
Confederazione generale del Lavoro (Cgt), la Centrale dei
lavoratori (Cta), l’Unità piquetera e i partiti di sinistra si
riuniranno oggi a Buenos Aires, insieme ad altre organizzazioni
sociali e sindacali, in una manifestazione che si sposterà
davanti ai tribunali per respingere il megadecreto sulla
deregulation (Decreto di necessità e urgenza, Dnu) firmato
mercoledì scorso dal presidente Javier Milei. Il governo del
leader ultraliberista, da parte sua, ha già avvertito che
utilizzerà “tutte le misure deterrenti” a sua disposizione
contro eventuali disordini messi in pratica dai dimostranti,
compreso il protocollo sull’ordine pubblico.
Il raduno è stato indetto dalla Cgt alle 11 locali (le 15
italiane) davanti al Palazzo di giustizia, nel centro della
capitale.
Nel frattempo, l’Associazione dei lavoratori dello Stato
(Ate, sindacato che rappresenta i dipendenti pubblici in
Argentina) non scarta la convocazione di uno sciopero generale
della categoria per protestare contro un ulteriore decreto
annunciato ieri da Milei e che porterà al licenziamento di circa
7.000 lavoratori del pubblico impiego assunti a gennaio e in
scadenza il 31 dicembre.
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