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Si aggrava il bilancio a Maghazi, gli scontri non si fermano

   Mentre è salito ad almeno 106 morti il bilancio delle vittime del bombardamento aereo israeliano che ha colpito lunedì il campo profughi di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza, continuano oggi non solo le operazioni militari israeliane nella regione, ma anche gli scontri in Cisgiordania e gli scambi di missili ed artiglieria fra Israele e le milizie filoiraniane nel sud del Libano, al punto che il ministro israeliano della Difesa ha detto che lo Stato ebraico sta subendo attacchi su sette fronti, anche se finora ha risposto solo a sei nemici.

   Il nuovo bilancio di morti nel campo di Maghazi è stato diffuso dall’agenzia di stampa americana Associated Press, citando i registri del vicino ospedale di Al-Aqsa. Un precedente bilancio fornito dal ministero della Sanità di Gaza controllato da Hamas parlava di almeno 70 morti. Si tratta di uno dei raid israeliani più sanguinosi dall’inizio dell’operazione militare seguita all’attacco del movimento islamista palestinese contro lo Stato ebraico il 7 ottobre scorso.

   Le Forze di difesa israeliane (Idf), da parte loro,  hanno avviato una “verifica” sull’attacco aereo condotto sul campo profughi di Maghazi, ha riferito ieri la radio militare di Israele. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dato notizia di testimonianze “strazianti” raccolte dalle sue équipe nell’ospedale della Striscia dove si trovano le vittime del bombardamento.

‘Colpiti 100 obiettivi nella Striscia’, fuoco su Khan Yunis

    Israele ha proseguito le proprie azioni militari ieri sia nel nord sia nel sud della Striscia di Gaza ”colpendo oltre 100 obiettivi terroristici di Hamas, inclusi imbocchi di tunnel, infrastrutture ed altri siti di carattere militare”. Lo ha riferito il portavoce militare.

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  A Jabalya, nel nord della Striscia, un velivolo israeliano ha centrato una cellula di Hamas mentre cercava di piazzare un ordigno accanto ad un carro armato israeliano. ”Quei terroristi sono rimasti uccisi”, ha aggiunto il portavoce.

   A Gaza City (nord), nei rioni Daraj-Tufach, le forze israeliane hanno occupato una base della Jihad islamica trovando all’interno un vasto arsenale ed anche documenti di intelligence. A Khan Yunis, la principale località del settore meridionale, ”oltre 10 terroristi di Hamas” sono stati colpiti a morte nel corso di una operazione condotta contro una base militare di quella organizzazione, ha precisato il portavoce.

  Fonti locali sostengono che quattro persone sono morte oggi a Khan Yunis, in una deflagrazione avvenuta all’interno di un minibus. Secondo le fonti l’esplosione è avvenuta nel settore occidentale della città, a breve distanza dalla moschea Halil al-Rahman. L’identità degli uccisi non è ancora nota. Alcuni giorni fa nella vicina città di Rafah una jeep era stata centrata da un razzo sparato da un velivolo israeliano. In seguito si è appreso che si era trattata di “un’esecuzione mirata” diretta contro un esponente di Hamas che, secondo Israele, era coinvolto in traffico di armi.

    Inoltre, proiettili dell’artiglieria israeliana hanno colpito i piani superiori della sede della Mezzaluna Rossa palestinese nella stessa Khan Yunis e hanno provocato alcune vittime fra gli sfollati che si trovavano al suo interno. Lo ha riferito su X la Mezzaluna Rossa palestinese. Nel palazzo in questione, ha aggiunto, avevano trovato riparo migliaia di sfollati. 

Dopo lanci di razzi dal Libano, Israele colpisce Hezbollah

   Nuovi lanci di razzi dal Libano sono stati segnalati oggi nelle pendici del monte Hermon (al confine nord di Israele) e a Shomera, un villaggio israeliano situato a  pochi chilometri dal confine. Lo ha riferito il portavoce militare, secondo cui in reazione la aviazione
israeliana ha colpito una ”infrastruttura terroristica degli Hezbollah”. Inoltre, ha aggiunto il portavoce, un missile terra-aria è stato lanciato dal Libano in direzione di un velivolo militare israeliano che operava nella zona e che ”ha completato indenne la propria missione”. 

   E’ morto invece in un ospedale israeliano un soldato colpito venerdì alla testa dalla scheggia di un razzo anticarro sparato dagli Hezbollah dal territorio libanese. Lo ha riferito il portavoce militare.

   Nel frattempo gli attacchi dal Libano proseguono. Dopo lanci di razzi verso le pendici del monte Hermon (nel nord di Israele) il villaggio di frontiera di Dovev è stato colpito da un ulteriore attacco degli Hezbollah. Fonti sul posto riferiscono di danni. Un razzo anticarro sparato dal Libano, inoltre, ha colpito in Galilea la chiesa del villaggio di Ikrit, a ridosso del confine. Lo ha riferito alla radio pubblica Kan un testimone oculare. ”Una colonna di fumo si eleva dall’edificio, che ha subito gravi danni”, ha aggiunto il testimone secondo cui una persona è rimasta ferita ed è stata trasportata in elicottero a Naharya.

   Il villaggio cristiano di Ikrit fu occupato nel 1948 da forze israeliane e gli abitanti furono espulsi per ”ragioni di sicurezza”. Da allora, malgrado ricorsi alla Corte Suprema, è rimasto disabitato ma nella chiesa di Ikrit si svolgono ancora riti e liturgie. 

Wafa, due palestinesi uccisi in scontri a Hebron, in Cisgiordania

   Due palestinesi – uno di 17 anni – sono stati uccisi in scontri  con l’esercito israeliano nel campo profughi di Al-Fawwar, a sud di Hebron in Cisgiordania. Lo ha riferito l’agenzia Wafa che cita fonti mediche. Si tratta di Ibrahim Majid Abdel Majeed Al-Titi (31 anni) e Ahmed Muhammad Youssef Yaghi (17) “uccisi – ha sostenuto la stessa fonte – dai proiettili dell’occupazione”. Negli stessi scontri ci sono stati anche due feriti. L’esercito israeliano non ha ancora commentato il fatto. 

Gallant, ‘attaccati da 7 fronti, abbiamo reagito su 6’

    In un intervento alla Commissione parlamentare per la sicurezza e la difesa, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto oggi che Israele è attaccato su sette fronti, e che su sei di essi ha già reagito.

   ”Siamo stati attaccati – ha rilevato – da Gaza, Libano, Siria, Cisgiordania, Iraq, Yemen ed Iran”. ”Abbiamo reagito ed operato contro sei di quei fronti”, ha aggiunto, senza tuttavia menzionare quali di essi fosse il settimo. ”Voglio dirlo in maniera esplicita: chiunque opera contro di noi rappresenta un obiettivo potenziale. Non c’è immunità per alcuno”.

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