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Turchia, aggressione choc all’arbitro con pugni in faccia

 Calcio sotto choc e campionato sospeso in Turchia per l’incredibile episodio di follia avvenuto al termine del match di Super Lig tra l’Ankaragucu e il Caykur Rizespor, terminato con il risultato di 1-1. Dopo il fischio finale, il presidente del club di Ankara, Faruk Koca, ha aggredito violentemente l’arbitro della gara, l’internazionale Halil Umut Meler, colpendolo con un pugno al volto. E quando il direttore di gara è crollato a terra, Koca – insieme ad alcuni uomini a lui vicini – lo ha colpito con calci violentissimi, centrandolo anche al volto. Impressionati le immagini tv che mostrano l’arbitro con il volto tumefatto e l’occhio gonfio, circondato dagli uomini della sicurezza per evitare ulteriori aggressioni.
Un finale terribile quello visto allo stadio di Ankara che ha portato la Federcalcio turca ha a fermare a tempo indeterminato il campionato di calcio, mentre il ministro dell’Interno Ali Yerlikaya ha annunciato l’arresto di tre uomini, tra cui Koca, che è stato eletto due volte, nel 2002 e nel 2007, deputato dell’Akp, il partito islamista conservatore del presidente Erdogan e di cui è uno dei membri fondatori.
E di conseguenza tutta la classe arbitrale turca ora minaccia di non dirigere più le partite: “Non prenderemo più parte al gioco – la dura presa di posizione – a meno che non vengano prese decisioni radicali. Se necessario lasciamo che siano gli stranieri ad arbitrare”.
L’episodio sarebbe legato a quanto accaduto in campo: dopo l’iniziale vantaggio siglato da Marutan nel primo tempo, l’Ankaragucu, club allenato dell’ex centrocampista dell’Inter Emre Belozoglu, è rimasto in dieci per quasi tutto il secondo tempo a causa dell’espulsione di Sowe al 50′ ed ha subìto il gol del pareggio in pieno recupero, al 97′ (a segno l’ex attaccante di Benevento e Verona Adolfo Gaich). Rete del definitivo 1-1 che ha mandato su tutte le furie il presidente della squadra di casa, che al termine della partita è entrato in campo e si è diretto verso il direttore di gara, che in quel momento stava parlando con i giocatori del Rizespor.
Dopo la brutale aggressione l’arbitro Meler è stato portato nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Ankara per effettuare i dovuti controlli e da lì, secondo quanto scrivono i media turchi, avrebbe confidato ad alcune persone a lui vicine di voler smettere di arbitrare. “Faruk Koca mi ha dato un pugno sotto l’occhio sinistro e sono caduto a terra – avrebbe detto il direttore di gara – Mentre ero a terra, tutte le persone mi hanno preso a calci in faccia e in altre parti del corpo molte volte. Faruk Koca mi ha detto ad un certo punto, ‘Ti finirò, ti ucciderò’. Sto presentando una denuncia contro di lui e altre persone che mi hanno picchiato. Non voglio scendere a compromessi. Questo è tutto quello che ho da dire.” Il direttore di gara, visibilmente sotto shock, ha riportato un trauma cranico ed è rimasto in osservazione dopo una tac cerebrale, ma fortunatamente, come dichiarato dal suo medico, le sue condizioni non preoccupano. Dopo l’accaduto ha parlato anche il presidente dell’Ankaragucu che ha assicurato di non essersi reso conto di ciò che ha fatto: “Il mio cervello è impazzito – ha detto Koca – la mia vista si è annebbiata e non ricordo cosa ho fatto”.
Il caso della Turchia deflagra a poche ore da quanto accaduto in Grecia dove il massimo campionato di calcio si giocherà a porte chiuse fino al prossimo 12 febbraio a causa di una serie di violenze nello sport ellenico. Episodio che ha portato proprio oggi alle dimissioni del presidente della Lega calcistica greca Vangélis Marinakis. “Non ho né il tempo né la voglia – ha scritto in una lettera – di continuare a essere coinvolto nella gestione del campionato mentre le parole di alcuni membri del consiglio di amministrazione non sono coerenti con le loro azioni”. 

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