Bruxelles – l trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian, “potrebbe non firmarsi a Bruxelles, ma in un punto prescelto sul confine tra i due Paesi”. Lo spiegano alla stampa a Bruxelles fonti qualificate nell’amministrazione presidenziale azera. La scelta non sarebbe legata ad un problema relativo alla mediazione del presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, considerata dagli azeri “capace e coraggiosa” ma a una questione legata alla postura “pro armena di alcune istituzioni Ue registrabile nelle dichiarazioni dell’Eurocamera e nella decisione di utilizzare il Fondo Europeo per la Pace per supportare la cooperazione militare con Yerevan“, spiegano le stesse fonti durante un briefing nella capitale belga.
Baku ritiene inoltre che “gli elementi che potrebbero causare una recrudescenza di un confronto armato siano ora stati spazzati via, non ci sono più ostacoli per un trattato di pace tra i due Paesi”. Il conflitto tuttavia sarebbe entrato in una fase che “richiede rapporti bilaterali diretti tra i due Paesi”. Come scoglio da risolvere prima di arrivare alla firma di un trattato di pace rimane la situazione degli “otto villaggi azeri ancora sotto controllo armeno”, questione che deve essere risolta per sbloccare la trattativa.