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Unione Europea

Bruxelles svela le previsioni. Cala il Pil dell’Eurozona – Segui la diretta dalle 11:00

BRUXELLES – Arrivano le previsioni economiche aggiornate della Commissione europea e tutti i riflettori sono ora puntati sulla possibile recessione tecnica nell’eurozona. Se cioè dopo il calo del terzo trimestre (-0,1% il Pil anche nell’ultima fotografia Eurostat), l’esecutivo comunitario dirà di attendersi un Pil in frenata negli ultimi tre mesi dell’anno, e soprattutto se taglierà al ribasso le attese. La congiuntura in rallentamento è comunque già ampiamente prevista e potrebbe anzi stupire in positivo se i dati alla fine saranno superiori al previsto, come suggerito in giornata da un nuovo dato tedesco che, del tutto a sorpresa, volge al sereno.

Le stime della Commissione verranno però soppesate attentamente, soprattutto rispetto alle proiezioni sul Pil per il prossimo anno, con le nuove incertezze poste dalla guerra in Medio Oriente, e i crescenti fattori di rischio soprattutto dai prezzi di gas e petrolio. L’Italia resta invece con il fiato sospeso per il responso che arriverà venerdì sera dall’agenzia di rating Moody’s: oggi assegna al Paese un voto (Baa3) appena al di sopra della soglia considerata ‘di investimento’ (investment grade) e ha un giudizio con prospettive negative (‘outlook negativo’): nel caso di un taglio del giudizio le emissioni del Paese diventerebbero secondo una delle Big Three del rating dei titoli spazzatura (‘junk bond’), un giudizio determinante per le mosse degli investitori istituzionali (come fondi pensione, banche o assicurazioni).

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Le previsioni della Commissione europea sono le prime complete che vengono diffuse da Bruxelles da maggio, dopo i dati solo su Pil e inflazione di sei Paesi (Italia inclusa) e di Eurozona e Ue comunicati l’11 settembre. In quest’ultimo aggiornamento Palazzo Berlaymont aveva stimato il Pil nel 2024 all’1,3% nell’Eurozona (dallo 0,8% del 2023), all’1,4% nell’Ue (da 0,8%) e allo 0,8% per l’Italia (dallo 0,9%). Secondo l’aggiornamento fornito in giornata dall’agenzia statistica europea l’Italia è rimasta ferma nel terzo trimestre, dopo il calo dello 0,4% nel secondo.

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La scorsa settimana la Banca centrale europea ha affermato di ritenere “probabile” un Pil debole nell’Eurozona nell’ultimo trimestre, dopo un ulteriore indebolimento della domanda. Mentre l’ex governatore Bce ed ex premier italiano Mario Draghi ha parlato di recessione “quasi sicura”. Non tutti i segnali volgono al peggio però. Gli ultimi dati Eurostat mostrano una occupazione in aumento dello 0,3% nel terzo trimestre, con una crescita dell’1,4% su base annua.

E a sorpresa, come detto, uno dei principali indici anticipatori dell’andamento dell’economia in Germania, l’indice Zew, è salito a novembre a 9,8 (dal -1,1 di ottobre), rispetto al 5 atteso. La prossima settimana ci sarà poi uno dei momenti salienti del Semestre Europeo con la valutazione delle Bozze programmatiche di bilancio degli Stati membri, che sarà presentata dalla Commissione Ue martedì 21 novembre, e sarà cruciale in vista della addio a fine anno della clausola di salvaguardia che ha sospeso da inizio pandemia il Patto di stabilità fino a fine 2023. Sulla riforma della governance economica europea, intanto, il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni si è detto “ottimista sul fatto che Stati membri raggiungano un compromesso entro la fine dell’anno”.

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