La guerra tra Israele e Hamas è la
più dura e violenta di sempre in termini di vite umane per gli
operatori umanitari delle Nazioni Unite: almeno 88 persone che
lavoravano per l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati
palestinesi, Unrwa, sono state uccise dal 7 ottobre scorso,
mentre 47 dei suoi edifici sono stati danneggiati. Secondo le
Nazioni Unite, almeno 150 operatori sanitari sono stati uccisi a
Gaza – 16 mentre erano in servizio – e 18 operatori dei servizi
di emergenza per la protezione civile di Gaza. Più di 100
strutture sanitarie sono state danneggiate.
Ieri – ricorda il Guardian – il commissario delle Nazioni
Unite per i diritti umani, Volker Turk, Tedros Adhanom
Ghebreyesus, capo dell’Organizzazione mondiale della sanità; e
il capo degli aiuti dell’Onu, Martin Griffiths, hanno chiesto un
cessate il fuoco immediato e l’accesso umanitario al territorio
di Gaza. “I civili e le infrastrutture su cui fanno affidamento
– compresi ospedali, rifugi e scuole – devono essere protetti.
Maggiori aiuti – cibo, acqua, medicine e ovviamente carburante –
devono entrare a Gaza in modo sicuro, rapido e nella misura
necessaria, e devono raggiungere le persone bisognose, in
particolare donne e bambini, ovunque si trovino”, hanno
affermato in una dichiarazione.
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