Prenderanno il via il prossimo 8 novembre gli interrogatori davanti alla magistratura belga di Silvia Panzeri e Maria Dolores Colleoni, figlia e moglie dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, fermate in provincia di Bergamo lo scorso dicembre nell’ambito del ‘Qatargate’ e rimesse in libertà, con la revoca della misura cautelare, dalla Corte d’appello di Brescia, un mese e mezzo più tardi. Le due donne, assistite dall’avvocato Angelo De Riso, rispondono di favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta di Bruxelles per corruzione e riciclaggio, con vincolo di associazione per delinquere che ha portato agli arresti lo stesso Panzeri, da poco pure lui rimesso in libertà, e altre persone.
Raggiunte allo scoppio dello scandalo, il 9 dicembre 2022, nell’abitazione di famiglia a Calusco d’Adda (Bergamo) da un mandato di arresto europeo, la figlia e la moglie di Panzeri erano rimaste ai domiciliari per quasi un mese e mezzo. All’indomani del patteggiamento dell’ex eurodeputato – arrivato il 17 gennaio e che gli era valso uno sconto di pena a un anno di reclusione, una multa da 80mila euro e la confisca dei beni acquisiti nel corso dell’indagine, stimati in un milione di euro -, il Belgio aveva poi rinunciato alla loro consegna ed entrambe erano tornate libere il 26 gennaio. La stessa sorte, pur con tempistiche differenti, era toccata anche alla commercialista di Panzeri, Monica Rossana Bellini.
Da subito le due donne avevano indicato l’intenzione di farsi interrogare dagli inquirenti e dall’ex giudice istruttore Michel Claise, costretto poi a giugno a lasciare il caso per un potenziale conflitto d’interessi legato alla relazione commerciale emersa tra suo figlio e quello dell’eurodeputata Maria Arena, più volte accostata all’inchiesta ma finora mai indagata, co-azionisti di una società di vendita di cannabis legale. Ora gli interrogatori, a quanto si apprende, si svolgeranno alla presenza del procuratore federale di Bruxelles.
La moglie e la figlia dell’ex sindacalista lombardo, al pari degli altri indagati, erano state chiamate a comparire anche il 19 settembre davanti alla Corte d’appello del tribunale della capitale belga per l’avvio del riesame delle indagini preliminari, attraverso il quale i giudici dovranno valutare la regolarità dell’operato degli investigatori belgi. Al centro dell’iter – che proseguirà fino a giugno 2024 in parallelo alle indagini condotte dalla nuova giudice istruttrice Aurélie Dejaiffe – vi è anche il memorandum da pentito firmato con la giustizia dallo stesso Panzeri, ritenuto la mente del presunto giro illecito di soldi per influenzare le decisioni politiche dell’Ue a favore di Qatar, Marocco e Mauritania e tornato libero in anticipo, per buona condotta, il 29 settembre dopo nove mesi di detenzione tra carcere e domiciliari.
