STRASBURGO – Il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa denuncia le gravi violazioni commesse dai russi nei territori ucraini temporaneamente controllati o occupati, tra cui la Repubblica autonoma di Crimea e la città di Sebastopoli, evidenziando anche di essere preoccupato per “le prove di uccisioni, ferimenti e abusi sessuali sui bambini e per la loro deportazione in Russia”.
Basandosi su un rapporto stilato dalla segretaria generale dell’organizzazione, Marija Pejcinovic Buric, il comitato dei ministri, “esprimendo profonda preoccupazione”, parla di violazioni dei diritti umani su larga scala commesse dalle autorità di occupazione russe che includono l’uso sistematico della tortura e di altri trattamenti crudeli, inumani e degradanti, esecuzioni arbitrarie, violenze sessuali.
L’esecutivo del Consiglio d’Europa fa anche riferimento alla deportazione forzata di cittadini ucraini verso la Russia e la Bielorussia, e il loro arruolamento forzato nell’esercito russo, oltre a violazioni dei diritti alla proprietà e alla libertà di movimento, le misure abusive e le pratiche di discriminazione nei confronti dei residenti della Crimea temporaneamente occupata.