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Unione Europea

Ancora nessun accordo per sbloccare i fondi Ue all’Ungheria

STRASBURGO – Bruxelles e Budapest non hanno ancora raggiunto alcun accordo per sbloccare i fondi Ue diretti all’Ungheria e congelati nei mesi scorsi a causa del mancato rispetto delle norme europee sullo stato di diritto da parte del governo di Viktor Orbán. Lo ha fatto sapere la vicepresidente Ue, Vera Jourová, rispondendo a una domanda in conferenza stampa al Parlamento europeo a Strasburgo, sottolineando che quelle apparse sui quotidiani sono “speculazioni prive di fondamento”.

“Siamo impegnati in un dialogo intenso con le autorità ungheresi, il 15 settembre abbiamo inviato una serie di domande aggiuntive che riguardano” la tutela “dei diritti fondamentali e non abbiamo ancora ricevuto risposta. Una volta ricevuta, avremo ancora un mese per decidere“, ha spiegato Jourová. “Su un possibile accordo” con Budapest, ha precisato, “posso dire molto semplicemente: no, non è vero”.

La reazione segue un’indiscrezione riportata dal Financial Times che considerava l’affare fatto e l’erogazione delle risorse dirette all’Ungheria entro fine novembre. Secondo il quotidiano online la decisione avrebbe garantito il sostegno di Budapest per un aumento del bilancio dell’Ue e una significativa assistenza finanziaria a Kiev. Lo scorso dicembre l’Ue aveva disposto il congelamento di 22 miliardi di euro di fondi per la coesione, a cui vanno sommati i 5,8 miliardi del Pnrr ungherese, a causa del braccio di ferro tra Bruxelles e Budapest. Lo sblocco dei fondi è correlato alla riforma della giustizia messa in campo dal governo di Viktor Orbán.

“Speriamo di raggiungere un accordo con la Commissione europea entro la fine dell’anno che consenta l’accesso ai fondi dell’Ue e non solo agli anticipi”. Così il ministro ungherese dello sviluppo regionale, Tibor Navracsics, citato su X da Zoltan Kovacs, portavoce del premier Viktor Orbán. Navracsics ha dichiarato che “i negoziati stanno procedendo bene e le recenti notizie di stampa confermano questo ottimismo”.

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Il ministro ha inoltre precisato di “non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla Commissione europea in merito alle condizioni per lo sblocco dei fondi, come il sostegno all’aumento del bilancio dell’Ue e la fornitura di aiuti finanziari all’Ucraina”. “Una volta sbloccati i fondi Ue, gli aumenti salariali degli insegnanti saranno attuati come previsto”, ha poi aggiunto Navracsics, specificando che “attualmente è in vigore una sospensione del 55% per tre programmi operativi, mentre gli altri riceveranno il finanziamento completo”.

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