Nella notte in alcuni quartieri di Teheran i residenti hanno intonato slogan contro la Repubblica islamica dalle proprie case mentre si avvicina l’anniversario delle proteste antigovernative esplose il 16 settembre dell’anno scorso in seguito alla morte di Mahsa Amini, la 22enne di origine curda che perse la vita dopo essere stata messa in custodia dalla polizia morale perché non portava correttamente il velo. Lo rende noto Bbc Persian mostrando sul proprio sito alcuni video dove si sentono grida di protesta provenire da alcune abitazioni.
La morte di Mahsa Amini lo scorso anno provocò un’ondata di proteste antigovernative in varie città dell’Iran che vennero represse ma proseguirono per mesi. Oltre 500 persone hanno perso la vita negli scontri durante le manifestazioni e quasi 20mila sono state arrestate.
Ucciso un attivista curdo che aveva incitato a manifestare
Hamed Bagheri, un giovane attivista curdo, è stato ucciso dalle forze di sicurezza a Karaj, circa 30 km a ovest di Teheran, dopo avere gridato slogan antigovernativi per la strada e avere invitato la popolazione a commemorare Mahsa Amini. Lo rendono noto la ong, con sede in Norvegia, ‘Hengaw’ e altri media locali. Bagheri, originario della provincia di Kermanshah, è morto dopo essere stato colpito da quattro colpi di arma da fuoco sparati dalle forze di sicurezza. Secondo l’agenzia della magistratura iraniana ‘Mizan’, Bagheri aveva minacciato le persone che stavano accanto a lui con un machete e ferito due agenti di polizia mentre tentavano di arrestarlo, per questo motivo le forze dell’ordine hanno sparato contro il giovane. Dopo avere appreso la notizia della morte, la famiglia di Bagheri si è recata a Karaj ma le autorità si sono rifiutate di mostrare il cadavere ai parenti, riferisce Hengaw.
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