Si è chiuso oggi a Santiago di
Compostela (Spagna), dopo quasi 10 mesi di durata, il processo
penale riguardante l’incidente ferroviario del 24 luglio 2013 in
cui persero la vita 80 persone alle porte della città galiziana.
Gli imputati in questa causa sono due: il macchinista del treno
(che rimase ferito nell’incidente) e un dirigente di Adif, la
società responsabile delle infrastrutture ferroviarie.
La sentenza, data la complessità di una causa in cui sono
stati coinvolti oltre 100 avvocati, 500 testimoni e 150 periti,
sarà tuttavia emessa solo tra diversi mesi, probabilmente già
nel 2024, secondo i media iberici.
Per il macchinista del treno in questione, un Alvia
deragliato ad alta velocità all’uscita da una curva poco prima
di entrare della stazione di Santiago, la procura chiede quattro
anni di carcere per omicidio colposo plurimo. Nel caso
dell’altro imputato, a sorpresa il pm ha ritirato l’accusa nella
fase finale del processo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA