Disfatta annunciata nelle elezioni
suppletive svoltesi ieri in tre collegi dell’Inghilterra per il
Partito Conservatore britannico del premier Rishi Sunak, ma
meno devastante del previsto secondo alcuni dei commenti che si
susseguono stamattina a scrutini completati.
A compensare le pesanti batoste subite in due delle tre
consultazioni, vi è stata infatti l’inattesa difesa – sia pur di
misura – del seggio lasciato libero nel collegio di Uxbridge,
alle porte di Londra, dall’ex premier Boris Johnson (dimessosi
da deputato sull’onda del cosiddetto scandalo Partygate); nonché
il risultato complessivamente inferiore alle aspettative del
Labour di Keir Starmer, che si assicura una sola delle tre
sfide, l’ultima delle quali va invece ai LibDem.ù
La partita riguardava tre seggi tutti detenuti nettamente da
anni dai Tories, ma tutti dati per persi dai sondaggi della
vigilia: quello di Uxbridge, appunto; quello di Selby and
Ainsty, abbandonato dall’ex viceministro Nigel Adams, un
fedelissimo di BoJo; e infine quello di Somerton and Frome,
vacante per l’uscita di scena cui è stato costretto mesi fa il
deputato David Warburton, travolto da una vicenda di presunte
molestie sessuali e di cocaina.
I pronostici tuttavia sono stati pienamente rispettati
solo a Selby, dove i laburisti hanno recuperato oltre 20.000
voti e oltre il 20% di svantaggio rispetto al 2019 (la più
grande oscillazione mai registrata in una suppletiva, salutata
da Starmer e dai suoi come un fatto “storico”), e a Somerton,
dove a vincere è stata però la candidata dei liberaldemocratici,
tradizionale terza forza del Regno, con una rimonta ancor più
spettacolare sul rivale Tory e con un distacco addirittura
travolgente. Mentre a Uxbridge, preso di mira apertamente da
settimane dal Labour quale collegio simbolo da espugnare, il
traguardo è stato mancato per meno di 500 voti, dopo un
riconteggio notturno, malgrado vi fosse da recuperare a paragone
con il 2019 non più di un 7,5%.
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