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Casa Bianca: “Bombe a grappolo efficaci nella controffensiva ucraina”

ROMA – Le munizioni a grappolo fornite dagli Stati Uniti e schierate in Ucraina stanno avendo un impatto sulla controffensiva ucraina contro le forze russe: “Abbiamo ricevuto alcuni feedback iniziali da Kiev e le stanno usando in modo abbastanza efficace“, ha detto ai giornalisti il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby, citato dai media internazionali.

Il presidente russo Vladimir Putin invece ha dichiarato, secondo quanto riporta la Tass, che “gli sponsor occidentali di Kiev sono chiaramente insoddisfatti della cosiddetta controffensiva ucraina”. I tentativi occidentali di coinvolgere più Paesi nel conflitto in Ucraina sono un “gioco molto pericoloso”, foriero di conseguenze, ha detto Putin.

Lanci ripetuti di missili anti-nave supersonici Onyx in direzione della regione di Odessa” si registrano nel territorio ucraino, secondo quanto scrive l’Aeronautica militare ucraina su Telegram. Oleg Kiper, il capo militare della regione ha avvertito i residenti della regione del pericolo missilistico e li ha esortati a rimanere in luoghi sicuri fino a quando non smette l’allarme. Inoltre, ha chiesto di non aiutare il nemico e di non filmare il lavoro della difesa aerea. Numerosi canali Telegram hanno riportato i suoni delle esplosioni nella regione di Odessa. Lo ha riportato anche il capo militare di Chernihiv Vyacheslav Chaus.

Secondo il think tank statunitense Isw (Institute for the Study of War) vede l’accordo sul grano come una delle sue poche vie di influenza rimanenti sull’Occidente e si è ritirato dall’accordo per assicurarsi delle concessioni. Mosca sta tentando di creare un senso di urgenza intorno al suo ritorno alla Black Sea Grain Initiative, intensificando gli attacchi contro le infrastrutture portuali e cerealicole ucraine e minacciando di colpire le navi civili nel Mar Nero. L’Ucraina raccoglie la maggior parte del suo grano tra luglio e agosto, e gli attacchi della Russia al porto ucraino di Odessa e alle infrastrutture agricole possono complicare ulteriormente la capacità di Kiev di gestire i cereali appena raccolti. Le interruzioni prolungate della logistica del grano in Ucraina avranno probabilmente effetti a cascata sempre maggiori sulle forniture di grano.

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Dopo l’incontro fra il presidente statunitense Biden e l’inviato del Papa, e gli altri nella capitale americana, l’arcivescovo Christophe Pierre, nunzio negli Usa, ha tracciato un bilancio sulla missione del cardinale Matteo Zuppi a Kiev Mosca e Washington in un’intervista ai media vaticani. Ma intanto, a quanto si apprende, in Vaticano è già in cantiere la prossima tappa della missione di Zuppi, che sarà in Cina. Al momento, non si conoscono ancora le date, né chi l’inviato papale incontrerà a Pechino. Ma il governo cinese avrebbe già dato disponibilità. E il focus dei colloqui sulla situazione in Ucraina dovrebbe riguardare sempre le questioni umanitarie.

Secondo mons. Pierre, “il presidente Biden ha ascoltato molto, ha anche espresso la sua soddisfazione per l’iniziativa del Papa, per l’iniziativa del cardinale, e abbiamo avuto un lungo scambio sul punto di vista del presidente e del Santo Padre sulla questione; il cardinale Zuppi ha insistito molto sul fatto che noi vogliamo contribuire, ma non abbiamo le potenzialità per risolvere subito tutti i problemi e conosciamo la loro complessità“. Quindi, ha continuato l’arcivescovo, il presidente “ha insistito sulla dimensione umanitaria e sul desiderio del Santo Padre di contribuire in ogni modo possibile in particolare alla situazione dei bambini trasferiti in Russia”.

Alla domanda su quanto sia importante il contributo della Santa Sede agli sforzi per trovare una via verso la pace, mons. Pierre replica che “la Santa Sede è parte del mondo e le conseguenze della guerra sono terribili per la popolazione: parlo dei rifugiati, delle persone che sono morte, dei traumi, soprattutto della situazione dei bambini”, ha continuato. Ma come diplomatici, “è noto che si lavori un passo alla volta e che facciamo il primo passo quando è possibile: uno di questi passaggi è proprio quello che sta facendo il cardinale, senza la pretesa di risolvere tutto, e abbiamo molta speranza per il futuro”.

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