Connect with us

Hi, what are you looking for?

Mondo

A Za’atari, la musica nel campo dei sogni

(ANSA) – JERASH, 10 LUG – Romagna mia rompe il silenzio di
Za’atari, in Giordania al confine con la Siria dove 80mila
rifugiati sono avvolti nel buio ma nel campo di calcio poche
centinaia di loro assistono al concerto evento de Le vie
dell’amicizia del Ravenna festival. Sul palco un gruppo di
ragazzi del campo che suona musiche tradizionali arabe con le
voci degli artisti siriani Mirna Kassis e Francois Razek-Bitar,
si alternano con un quintetto di ottoni dell’orchestra giovanile
Luigi Cherubini, che suonano anche Volare e Azzurro, tra
l’entusiasmo generale e in prima fila il maestro Riccardo Muti
che alla fine donerà degli strumenti ai musicisti.
“Perché la musica – dice Muti – dimostra la sua capacita di
unire e di parlare direttamente al cuore oltre ogni barriera”.
   
Sono ragazzi che, ci raccontano, hanno imparato a suonare su
Youtube chi la chitarra chi il violino e ora che hanno finito di
studiare e non hanno i soldi per l’università “perché è troppo
cara” sognano di fare della musica il modo per uscire da lì.
   
Sorridono tutti, le donne da una parte gli uomini dall’altra
così come si svolge sempre la loro vita quasi irreale che è
soprattutto un sogno: portare le loro esistenze fuori di li.
   
Dentro si scorgono case di lamiera, tende, edifici
prefabbricati. Tutto rigorosamente bianco come i palazzi
eleganti di Amman che è ad un’ora e mezza di macchina ma sembra
lontanissima.
Vengono tutti dalla Siria e la metà hanno meno di 18 anni, in
23mila sono nati qui dove ora non entra più nessuno e ai bambini
se glielo chiedi si definiscono giordani. Ci sono le due sorelle
che stanno qui da 12 anni. Per loro come per le altre donne sole
la vita è difficile, hanno paura perché si sentono indifese e
non hanno grandi possibilità di movimento. C’è la madre vedova
con la figlia di 16 anni che studia arte, ognuno ha una storia
da raccontare. Lasciano la mail e l’account perché la loro vita
sociale è soprattutto social anche lì a Za’atari dove pure ci
sono scuole, ospedali e persino un mercato che si chiama Champ
elysee ed è dove vanno a scambiare il frutto del loro lavoro,
tra le mura, sognando l’Europa, l’America, il Canada. Anche
l’Italia che conoscono dai film come un sogno. (ANSA).
   

You May Also Like

Mondo

(ANSA) – ROMA, 30 NOV – I piani per una dura repressione degli uiguri in Cina sarebbero collegati ai più alti livelli della leadership...

Italiani

(ANSAmed) – TEL AVIV, 15 FEB – Un calo del 94 per cento dei casi sintomatici di Covid è stato rilevato fra quanti sono...

In primo piano

Più di 5,000 persone sono rimaste ferite nell’esplosione di martedì (4 agosto) al porto di Beirut e fino a 270,000 sono rimaste senza case...

In primo piano

Il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato che lo sviluppo scientifico e tecnologico deve mirare alle frontiere scientifiche globali, servire il principale campo di...