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Unione Europea

Respinto il ricorso sulla revoca dell’immunità parlamentare di Puigdemont, Comín e Ponsatí

MADRID – Via l’immunità parlamentare per gli eurodeputati Carles Puigdemont, Toni Comín e Clara Ponsatí, imputati dalla giustizia spagnola per il loro coinvolgimento nel tentativo secessionista della Catalogna del 2017, quando il primo era presidente regionale: è quanto stabilito dal Tribunale dell’Unione Europea. Viene quindi respinta dei diretti interessati la richiesta di mantenere l’immunità già ritirata nel 2021 dal Parlamento europeo.

“Non finisce qui, anzi, tutto continua: presenteremo il ricorso davanti alla Corte di giustizia dell’Ue“, ha annunciato Carles Puigdemont in un messaggio sul suo account Twitter, pochi minuti dopo che il tribunale lussemburghese ha emesso la sentenza. “Sicuramente abbiamo lavorato molto per ottenere un’altro tipo di sentenza, ma stavamo anche preparando la strada da seguire nel caso in cui l’esito fosse quello che è stato comunicato oggi”, ha aggunto l’ex presidente catalano.

Il caso riguardante Puigdemont e altri membri del suo governo regionale risale all’autunno del 2017, quando venne organizzato un referendum non autorizzato sulla secessione della Catalogna, a cui seguì un tentativo di dichiarazione unilaterale d’indipendenza dalla Spagna rimasto senza effetti subito dopo. Da allora, la giustizia spagnola ha avviato cause per stabilire se Puigdemont e altri leader secessionisti avessero commesso reati in tali circostanze. L’ex presidente e alcuni suoi collaboratori, tra cui gli allora assessori Toni Comí e Clara Ponsatí, lasciarono la Spagna.

In seguito, vennero dichiarati imputati dalla Corte Suprema, con conseguenti mandati d’arresto internazionali emanati nei loro confronti da parte di questo tribunale. Tali mandati sono stati poi bloccati perché i tre politici catalani, nel frattempo eletti come eurodeputati, avevano ottenuto l’immunità parlamentare. Su richiesta della giustizia iberica, l’immunità è stata loro ritirata dal Parlamento Europeo a marzo 2021, ma tale decisione è rimasta poi in sospeso per i ricorsi dei diretti interessati presso la giustizia comunitaria.

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La sentenza odierna del Tribunale dell’Ue può aprire nuovi scenari per il futuro dei tre politici. Come scrive la stampa iberica, il giudice della Corte suprema spagnola Pablo Llarena potrebbe emanare nuovi mandati d’arresto, ma resta da capire se la giustizia del Belgio, dove risiede Puigdemont, sarà disposta ad accogliere richieste di questo tipo. Senza gli effetti dell’immunità parlamentare, l’ex leader catalano rischia di esporsi a possibili arresti nel caso in cui si recasse fuori dal Belgio, come già avvenuto in Germania nel 2018 e in Italia a settembre 2021.

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