ROMA – “L’Ue sta esaminando una proposta per consentire a una banca russa soggetta a sanzioni di separare (carve-out) una filiale che si ricollegherebbe alla rete finanziaria globale, come contentino a Mosca volto a salvaguardare l’accordo sui cereali del Mar Nero”. Lo scrive il Financial Times, che cita “cinque persone a conoscenza del tema”. Secondo Ft il piano, “proposto da Mosca attraverso negoziati mediati dalle Nazioni Unite, consentirebbe alla Russian Agricultural Bank di creare una filiale per gestire i pagamenti relativi alle esportazioni di grano”.
La nuova entità “sarebbe autorizzata a utilizzare il sistema Swift, che è stato chiuso alle maggiori banche russe in seguito all’invasione dell’Ucraina lo scorso anno”. Il ‘carve-out’ della banca russa – scrive Ft – “è stato discusso dai leader dell’Ue in un vertice a Bruxelles la scorsa settimana, come potenziale mezzo per convincere Mosca a estendere l’accordo sul Mar Nero oltre la data di scadenza del 17 luglio”.
L’idea sarebbe stata vista dai suoi sostenitori “come ‘l’opzione meno peggiore’ per garantire il sostegno di Vladimir Putin per un’estensione. I funzionari affermano che le minacce della Russia di porre fine all’accordo sono apparse più gravi questa volta rispetto ai precedenti negoziati di estensione”. La proposta “è in fase di valutazione da parte dei funzionari dell’Ue per quanto riguarda la sua legalità e fattibilità”, scrive ancora il giornale citando tre fonti. “A complicare la questione c’è il fatto che la Russian Agricultural Bank è interamente di proprietà del Cremlino”.