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Unione Europea

Metsola: “Ottimista su avvio dei negoziati dell’adesione dell’Ucraina entro l’anno”

BRUXELLES, 29 GIU – “Se noi aspettiamo un allargamento” dell’Ue e “chiediamo ai Paesi candidati di fare le riforme necessarie per aderirvi dobbiamo a nostra volta fare le riforme“. Lo ha detto la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola dopo il suo intervento alla riunione del Consiglio europeo. “Sono ottimista” sul fatto che l’avvio dei negoziati per l’ingresso Ue dell’Ucraina e della Moldova inizi “entro l’anno“. “L’Ucraina e la Moldavia stanno facendo delle riforme straordinarie e hanno un solido percorso europeo”, ha aggiunto.

Anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha rimarcato in un’intervista all’Afp l’esigenza per l’Ue di un dibattito interno sulle riforme prima che il blocco possa accettare l’Ucraina come membro.

L’Ucraina ha ottenuto lo status di candidato l’anno scorso ed entro la fine dell’anno i 27 devono decidere (dopo il rapporto della Commissione sui progressi previsto a ottobre) se lanciare formalmente i negoziati di adesione. “Non dobbiamo aspettare fino all’ultimo momento se la relazione della Commissione europea raccomanda di aprire i negoziati di adesione con l’Ucraina”, ha detto Michel.

I candidati hanno dei doveri da rispettare ma “i 27 non devono chiudere gli occhi e fingere di non vedere che anche loro hanno dei doveri”, ha detto Michel aggiungendo di non aspettarsi decisioni concrete durante il vertice in corso esprimendo la speranza di avviare un processo e preparare i prossimi incontri. L’allargamento sarà al centro dei prossimi summit Granada in Spagna e a Bruxelles nel corso dell’anno.

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La scorsa settimana Michel ha inviato una lettera ai leader dell’Ue invitandoli a “riflettere sulle implicazioni dell’allargamento” per il blocco. “Il mio ruolo è quello di mettere in atto un metodo: se la Commissione propone di avviare i negoziati, dobbiamo vedere che impatto avrà sul processo decisionale, sulle politiche comuni, sui finanziamenti”, ha detto Michel.

“Dobbiamo stabilire la nostra posizione prima delle elezioni europee” del 2024. “L’Europa non deve temere il dibattito“, ha detto Michel precisando che è necessario prepararsi perché “l’allargamento avrà un impatto sull’agricoltura, sulla coesione, sul bilancio”. “Abbiamo bisogno di un quadro preciso dei mezzi a disposizione, di come sono stati utilizzati i fondi, di quali cambiamenti sono necessari”, ha detto Michel.

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