BRUXELLES – L’11% degli italiani ammette di aver guardato eventi sportivi da fonti illegali e di aver acquistato beni contraffatti nell’ultimo anno. È quanto emerge dal nuovo studio sulla percezione della proprietà intellettuale da parte dei cittadini, pubblicato dall’Euipo (Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale) e condotto su oltre 25mila persone di età pari o superiore ai 15 anni nei ventisette Paesi membri.
Nel complesso, l’82% degli europei concorda sul fatto che usufruire di contenuti digitali attraverso fonti pirata comporta il rischio di pratiche dannose – truffe o contenuti inappropriati per i minori – e l’80% afferma di preferire fonti legali se i contenuti sono disponibili a un prezzo accessibile. Il 14% degli europei ammette però di aver avuto accesso intenzionalmente a contenuti da fonti pirata negli ultimi dodici mesi. La percentuale sale al 33% per i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni.
Una circostanza che si verifica soprattutto per guardare eventi sportivi. Allargando la lente sulla contraffazione dei prodotti, un terzo degli europei trova accettabile acquistare merce contraffatta se il prezzo dell’originale è troppo alto. Una quota che sale fino alla metà della popolazione intervistata tra i giovani. In concreto, il 13% degli europei riferisce di aver acquistato intenzionalmente prodotti contraffatti negli ultimi 12 mesi, il 26% per quelli di età compresa tra 15 e 24 anni
