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INTERVISTA: Khodorkovsky, ‘rovesciare Putin per riportare la pace’ 

BRUXELLES, 05 GIU – Per riportare la pace in Europa e la democrazia in Russia non c’è altro modo che “rovesciare la dittatura di Vladimir Putin”. Ne è convinto l’ex oligarca patron del colosso petrolifero Yukos e storico nemico del presidente russo, Mikhail Khodorkovsky, ospite d’onore alla conferenza ‘Il giorno dopo’, che ha riunito al Parlamento europeo le opposizioni russe in un confronto aperto sul futuro del Paese post-Putin. Passato nel 2005 dall’essere uno dei petrolieri più potenti al mondo a cucire guanti di cuoio nella colonia penale YaG-14/10 a Krasnokamensk, e detenuto per oltre nove anni nei gulag russi, l’oppositore mette in guardia anche Roma: “In Italia, come in altri Paesi, c’è ancora tanta gente pronta a ricominciare a fare affari con Putin, e questo perché in passato Putin ha reso ricchi molti dei vostri imprenditori”, ammonisce in un’intervista all’ANSA.

“Qualcosa però è cambiato”, spiega l’ex magnate, sottolineando come nello scenario politico che si è aperto dall’inizio della guerra in Ucraina, “in Italia e nel resto d’Europa chi supporta Putin oggi è marginalizzato ed è importante lavorare affinché” questa condizione “resti tale”. “So che c’è in giro da voi gente che ripete la cantilena che se ci liberiamo di Putin potrebbe arrivare qualcosa di peggio – prosegue Khodorkovsky – ma io davvero non riesco a spiegarmi come sia possibile che alcuni politici ancora non abbiamo capito che è necessario liberarsi al più presto di un uomo che ha minacciato il mondo di usare armi nucleari almeno tre volte nell’ultimo anno”. Liberato grazie ad un’amnistia nel 2013, l’ex oligarca ha passato alcuni anni in penombra tra Germania e Svizzera, ma le vicende ucraine lo hanno via via riportato sotto i riflettori.

Fino alla pubblicazione, lo scorso anno, del suo saggio ‘Come si uccide un drago: manuale per iniziare una rivoluzione’, dedicato ancora una volta al suo obiettivo di una vita: sfrattare l’inquilino del Cremlino. L’opposizione interna però non sembra capace di graffiare, ammette l’ex patron di Yukos. “E’ un profondo rammarico che oggi in Russia la resistenza attiva alla guerra non sia così popolare come si vorrebbe. Si parla del 10% della popolazione, ma attenzione: se anche in uno Stato terrorizzato dalla repressione ci sono oltre 10 milioni di persone che non hanno paura di dichiarare la loro posizione, allora un cambiamento è possibile”. Un cambiamento che non può che passare dal trauma di “una sconfitta militare in Ucraina” che, sostiene l’oppositore, “è necessaria per scuotere il regime.

Questa guerra è criminale, come è criminale il regime che l’ha iniziata, l’Ucraina deve tornare ai confini del 1991, Crimea inclusa”, continua Khodorkovsky. Per accelerare il processo sarà però necessario aprire gli occhi a milioni di persone: “La propaganda di regime ha convinto i russi che la caduta di Putin equivalga al crollo della Russia” ma, prevede l’ex oligarca, “se smontiamo questo preconcetto il regime di Putin si scioglierà come neve in primavera”.

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