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Unione Europea

Giorgia Meloni verso il Summit Ue: “Nuovo Patto di stabilità garantisca flessibilità”

ROMA – Il nuovo Patto di stabilità deve garantire la flessibilità dei fondi europei, e su questo andrà trovato un accordo. Mentre le opposizioni e Bruxelles premono perché l’Italia ratifichi il Mes, Giorgia Meloni ritiene cruciale questo passaggio e lo ribadirà al Consiglio europeo di giovedì e venerdì, in vista del quale terrà le comunicazioni alle Camere domani e mercoledì. Il Mes non è il centro delle discussioni, è la linea della premier, che per preparare l’appuntamento di Bruxelles in mattinata lunedì ha incontrato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: sul tavolo il dossier migranti, con tutti i suoi risvolti.

Un confronto cordiale, in cui sono emerse “sintonia e fiducia rinnovata”, secondo fonti vicine a Meloni. Per il governo, da un lato, è prioritario aiutare la Tunisia, che attende i finanziamenti del Fmi, sull’orlo di una crisi che, è il timore dell’esecutivo, potrebbe generare un’ondata di migranti. Dall’altro, come ribadirà la presidente del Consiglio, serve una gestione finalmente europea dei flussi migratori, nel controllo delle frontiere, nella cooperazione sui rimpatri e nella lotta agli scafisti.

Nel pomeriggio la premier ha avuto una telefonata di mezz’ora con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Dopo le ultime mosse russe, con la visita di Vladimir Putin a Mariupol, e quella del presidente cinese Xi Jinping a Mosca, l’auspicio condiviso – viene spiegato – è che il Consiglio Ue dia un nuovo forte segnale di sostegno all’Ucraina.

Bruxelles ha intanto inviato a tutti i leader dei 27 Paesi una lettera di pre-consiglio nella quale si fa il punto sui principali temi di attualità tra cui quelli relativi ai migranti su cui, fonti di governo italiane contattate al riguardo sottolineano come sia stato dato un ampio spazio alle priorità dell’esecutivo di Roma per una riforma complessiva nel campo della gestione dei migranti che sia più equilibrata. Le stesse fonti giudicano quindi positivamente la lettera, diffusa da fonti Ue, ricordando che tra l’altro è stato recepita una logica più espansiva sugli aiuti finanziari che dovrebbero andare oltre i 500 milioni già pattuiti. Nella missiva si parla di cooperazione rafforzata, di search and rescue, di solidarietà, ricollocazione. Viene fatta una mappatura completa su questo tema parlando anche di Nord Africa e facendo riferimento all’emigrazione economica legale.

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