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Unione Europea

Johansson, tutti applichino rimpatri decisi da altri stati

BRUXELLES – “Oggi chi ha ricevuto un ordine di espulsione, dopo aver esaurito tutti i ricorsi, può ricorrere a un trucco efficace: può trasferirsi in un secondo Stato membro e ricominciare il processo da zero. E non sappiamo quanti migranti utilizzino questa scappatoia”. Lo ha detto la Commissaria agli Interni Ylva Johansson presentando la raccomandazione sui rimpatri. “Il riconoscimento reciproco delle decisioni di rimpatrio esiste già oggi ma sono pochissimi gli Stati membri che lo utilizzano, perché ostacolato dall’incapacità di sapere se una persona ha effettivamente ricevuto un ordine di rimpatrio: questa importante lacuna sarà colmata”.

“Dal 7 marzo, con l’entrata in funzione del nuovo Sistema d’informazione Schengen (Sis), gli Stati membri sono tenuti a creare una segnalazione sui rimpatri nel Sis ogni volta che emettono una decisione di rimpatrio. Questa segnalazione può essere verificata dagli altri Stati membri, rendendo possibile il processo di riconoscimento reciproco”, ha spiegato. “Con la raccomandazione odierna forniamo indicazioni pratiche e giuridiche su come dovrebbe funzionare nella pratica. Le raccomandazioni sul riconoscimento reciproco sono accompagnate da nuove indicazioni sulla fuga, in modo che i movimenti secondari non siano solo affrontati ma anche prevenuti. Le raccomandazioni includono, tra l’altro, ulteriori indicazioni sulla detenzione e sulle misure alternative alla detenzione”.

“Cosa causa la migrazione è il fatto che in Paesi di origine e di transito è necessario costruire le condizioni per una vita migliore” ed “evitare che le persone affidino la propria vita ai trafficanti. Wagner o no, questo è qualcosa di accessorio. La causa della migrazione è che le persone fuggono da guerre e persecuzioni o scappano per una vita migliore” ha detto il vice presidente della Commissione Ue Margaritis Schinas rispondendo a chi, in conferenza stampa, gli ha chiesto se Bruxelles condivide le preoccupazioni del governo italiano su un ruolo della Wagner nella nuova crisi dei flussi nel Mediterraneo.

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