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Giustizia: in corso preconsiglio, partiti chiedono più tempo

Più tempo per “leggere le carte” e valutare le proposte di emendamento alla riforma del Csm: è quello che, secondo quanto si apprende, starebbero chiedendo i tecnici dei vari ministeri nel corso del preconsiglio, convocato questa mattina alle 8.30 per esaminare le “norme in materia di ordinamento giudiziario”.

La riunione è ancora in corso e, dopo che già ieri i partiti avevano chiesto di poter approfondire, testi alla mano, il pacchetto messo a punto dalla ministra Marta Cartabia, anche i tecnici dei ministeri avrebbero rivolto a Palazzo Chigi la stessa richiesta. Il pacchetto dovrebbe approdare nel Consiglio dei ministri di oggi, convocato alle 10. 

Secondo quanto prevede la bozza della riforma del Csm oggi all’esame del Cdm, i magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari che hanno ricoperto cariche politiche elettive (da parlamentare nazionale ed europeo, consigliere e presidente di giunta regionale, a consigliere comunale e sindaco) al termine del mandato “sono collocati in posizione di fuori ruolo presso il ministero di appartenenza oppure, per i magistrati amministrativi e contabili, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ovvero sono destinati allo svolgimento di attività non direttamente giurisdizionali, né giudicanti né requirenti”.

I magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari che hanno solto incarichi apicali nei ministeri o incarichi di governo non elettivi (capi di gabinetto, segretari generali presso i ministeri o ai capi dipartimento), al termine di queste esperienze per tre anni non potranno svolgere funzioni giurisdizionali, prevede sempre la bozza. La loro destinazione sarà individuata dai rispettivi organi di autogoverno. La stessa disciplina si applicherà ai magistrati che si sono candidati in politica ma non sono stati eletti.

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Un sistema elettorale misto, basato su collegi binominali, che eleggono cioè ciascuno due componenti del CSM, ma che prevede anche una distribuzione proporzionale di 5 seggi a livello nazionale, è quello indicato nella bozza della riforma del Csm. Non sono previste liste, ma candidature individuali. I componenti del Csm tornano come in passato a 30: 20 togati e 10 laici.

Poi ancora: nel sistema elettorale misto previsto per il Csm trova spazio anche il sorteggio. Servirà ad assicurare che in ogni collegio binominale sia raggiunto il minimo previsto di 6 candidati e per riequilibrare le candidature del genere meno rappresentato.

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