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Da Capri al Maxxi 200 milioni per 38 Cantieri Cultura

(ANSA) – ROMA, 09 FEB – Dalla Certosa di San Giacomo a Capri
al Grande Maxxi a Roma che investe su tecnologia e
sostenibilità. Con il parere favorevole della Conferenza
Unificata Stato Regioni e dopo il passaggio al Consiglio
Superiore dei Beni Culturali, arrivano 200 milioni di euro che
finanzieranno 38 nuovi progetti e 3 nuove acquisizioni contenuti
nel Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali varato dal
ministro della Cultura. “Investimenti che confermano la
centralità della cultura nell’azione di politica economica del
governo”, sottolinea Franceschini. Il progetto per la
realizzazione del Grande Maxxi prevede un investimento di 15
milioni di euro per tecnologia innovazione e sostenibilità,
mentre a Capri arriveranno 5 mln per il rilancio della Certosa,
il complesso monastico più antico dell’isola partenopea. E
ancora tra i 38 progetti finanziati uno riguarda il Colosseo,
per la valorizzazione di porta Libitinaria e porta Triumphalis,
ovvero i due punti di accesso all’Arena.
   
“Il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale- dice
Franceschini – è uno degli assi fondamentali su cui si fonda la
crescita economica e sociale del Paese”. In particolare al
finanziamento di 38 progetti per il recupero e valorizzazione di
altrettanti beni culturali distribuiti in 16 regioni andranno
186.285.510 euro, mentre 12.790.490 euro serviranno per
annettere al patrimonio dello Stato tre diverse realtà. Si
tratta di tre realtà molto diverse tra loro: la prima, Villa
Massenzia , è una proprietà che si estende tra Cecilia Metella e
Circolo Massenzio lungo la via Appia Pignatelli e che diventerà
una base per i servizi aggiuntivi del Parco Archeologico
dell’Appia Antica; la seconda è Villa Buonaccorsi a Potenza
Picena; la terza riguarda invece alcuni terreni agricoli in
provincia di Venezia che, secondo i rilevamenti scientifici,
corrispondono al contesto di giacenza della massima estensione
della città romana di Altino e in particolare il Foro e i teatri
dell’antica città che potrebbero quindi diventare l’oggetto di
nuovi scavi archeologici e intanto rendere unitaria e organica
l’area archeologica e il percorso di visita con il Museo
Nazionale, AltinoLab e le aree archeologiche di Altino. (ANSA).
   

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