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Valle, “La mia Lea infermiera che tramuta il dolore in dono”

“Un’infermiera specializzata, empatica, una donna che tutti noi vorremo incontrare in ospedale, io per prima, e che ci sa fare con i bambini. Dopo un anno di aspettativa, torna al proprio lavoro nel reparto di pediatria dell’ospedale di Ferrara. Ha attraversato un periodo difficile – la perdita del bimbo che portava in grembo all’ottavo mese di gravidanza e la fine del suo matrimonio – ma è riuscita a superarlo e a trasformare il suo dolore in un dono”. Anna Valle è protagonista di “Lea un nuovo giorno”, la nuova serie tv, coprodotta da Rai Fiction e Banijay Studios Italy, in onda in prima serata su Rai1 per quattro appuntamenti da domani, martedì 8 febbraio alle ore 21.25 con la regia di Isabella Leoni. Al suo fianco Giorgio Pasotti nel ruolo dell’ ex marito, che ritroverà come primario di reparto (ritornato dagli Usa) e Mehmet Günsür, un musicista che Lea “incontra casualmente per un guasto alla macchina mentre sta tornando in ospedale a Ferrara dopo un periodo di aspettativa”.
    La serie è stata presentata oggi alla stampa alla presenza dei protagonisti. Valle fa notare: “Emotivamente è stato pesante interpretare questo ruolo perché si tende ad allontanare il dolore. E’ un personaggio che mi è piaciuto subito, così come il tema della sua rinascita. E’ un ruolo sfaccettato, Lea è anche impulsiva, tant’è che viene ripresa come un’alunna indisciplinata, ma ha intuito ed esperienza”. “Nella serie – prosegue l’attrice – è centrale l’elemento del fare del bene con empatia e passione ai pazienti e a chi soffre. Il dolore è qualcosa che ho cercato di portare in scena al meglio. Lea trova la forza di affrontare tutto anche grazie le amicizie che trova sul lavoro”. Pasotti aggiunge: “Ho realizzato il mio sogno di interpretare un medico in una fiction, dopo aver preso la laurea in medicina. Mentre giravo ho pensato che quella poteva essere la mia vita anche se pensavo di fare il medico sportivo e non il pediatra, poi con gli anni che abbiamo vissuto tutto assume un significato particolare”. Una serie che non tratta di pandemia ma è dedicata a tutti gli operatori della sanità che tanto hanno fatto in questi anni difficili. Pasotti dice: “io sono originario di Bergamo, anche se ho vissuto lontano questi due anni, mi sono anche sentito in colpa, ho perso parenti e amici. Una delle mie zie è tra quelle trasportate dai camion che abbiamo tutti visto sfilare e hanno rappresentato l’emblema della tragedia. E il padre di uno dei miei più cari amici è tra i medici che tanto si sono spesi per curare i malati di covid poi si è ammalato ed è morto. Il medico che interpreto, poi, ha a che fare con i bambini, il che pone tutto su un piano emotivo ancora più profondo. La perdita di un bambino, o anche la sua sofferenza è difficile per un uomo da affrontare non solo per le donne. Il mio personaggio, commette per la sua perdita personale degli errori”. Lea si troverà costretta a lavorare insieme all’ex marito (Pasotti), appena rientrato dagli Stati Uniti e diventato nuovo primario del reparto di pediatria. L’incontro con un affascinante musicista (Mehmet Günsür) la apre alla possibilità di una nuova vita. ”Ho un bellissimo rapporto con la musica contrariamente a Lea che non è proprio esperta, anzi – racconta Valle – ascolto molto rock. La prima cosa che facevo quando arrivavo sul set era di sfogarmi con la musica e la danza assieme alla troupe”. Valle rivela: “Mi hanno aiutata nella preparazione Isabella Leoni, con la sua capacità di approfondire i personaggi – racconta la Valle – ma nella parte pratica soprattutto due infermiere che sono venute a casa e che mi hanno portato tutti gli strumenti di pediatria, per farmi acquistare familiarità con questi strumenti”. Il brano rappresentativo della serie è di Dolcenera: “Nuovo giorno, nuova Luce”, versione italiana di “Feeling Good” di Nina Simone. Perchè Ferrara? “in realtà in parte è stata girata negli studi a Roma, ma Ferrara è una città viva e bellissima, piena di biciclette. “Anch’io, come Lea, nella vita vado tanto in bicicletta”. (ANSA).
   

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