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Palamara-Sallusti, 'Lobby' in nuovo libro-intervista

(di Mauretta Capuano)
(ANSA) – ROMA, 07 FEB – ALESSANDRO SALLUSTI INTERVISTA LUCA
PALAMARA, LOBBY & LOGGE (RIZZOLI, PP 256, EURO 19.00). I misteri
del “dark web” del Sistema, la ragnatela oscura di logge e lobby
che da sempre avviluppa imprenditori, faccendieri, politici,
alti funzionari statali, uomini delle forze dell’ordine e dei
servizi segreti, giornalisti e, naturalmente, magistrati. Dopo
il successo de ‘Il Sistema’, caso editoriale del 2021, sempre in
testa alle classifiche, arrivato a una tiratura di 270 mila
copie, Alessandro Sallusti e Luca Palamara tornano con ‘Lobby &
Logge’, in libreria l’8 febbraio per Rizzoli come il precedente
libro del giornalista e dell’ex magistrato di cui questo è il
seguito. Questa volta l’intervista di Sallusti a Palamara
indaga sulle cupole occulte che controllano “il Sistema” e
divorano l’Italia.
   
“La prima parte del sistema raccontava in sintesi questo
intreccio opaco e un pò perverso tra magistratura, politica,
informazione nella gestione sia della magistratura che a tratti
anche della giustizia. Questo secondo libro non va in
orizzontale, ma prova ad andare in verticale, cioè laddove il
Sistema raccontato nel primo libro si salda. Tutto sommato i
partecipanti del Sistema sono istituzioni, persone, ambienti
noti, visibili che hanno un nome, un cognome, un ruolo, una
faccia. In ‘Lobby & Logge’ cerchiamo di andare oltre, di vedere
come questo blocco si intrecci a volte casualmente, a volte
invece non casualmente, con quello che nel libro viene chiamato
il dark web del sistema” dice all’ANSA Sallusti. “L’esempio più
fresco è la Loggia Ungheria che ancora adesso non abbiamo capito
se esiste o no, che cos’è. Pensiamo al processo Eni che è stato
pesantemente inquinato da questi faccendieri e dai servizi
segreti. Pensiamo alla Loggia Montante che ha spadroneggiato in
Sicilia irretendo anche dei magistrati di chiara fama. Per non
parlare della mafia, i pentiti usati a volte in un modo a volte
in un altro. Tutto ciò che non ha faccia, che non ha visibilità
ma che è stato determinante in tutti questi anni nelle vicende
giudiziarie” spiega Sallusti.
   
“L’intento è quello di continuare sulla strada della verità e
della chiarezza. Per quanto mi riguarda ancora di più rafforzato
dopo che dal maggio-giugno 2021 c’è stata questa fuoriuscita e
diffusione dei verbali della Loggia Ungheria. Da li si è ancora
di più rafforzata l’idea di informare i cittadini su come sono
andate realmente le cose all’interno della magistratura sempre
con un obiettivo: non quello di fare un racconto-contro ma un
racconto-per, perchè evidentemente il corto circuito mediatico e
giudiziario che si è creato a partire dalla mia vicenda
necessità di informare invece correttamente su come sono andate
realmente le cose e su come funzionano” racconta all’ANSA
Palamara, ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati,
radiato nell’ottobre 2020 dall’ordine giudiziario a seguito di
un’indagine sul suo ruolo di mediatore
all’interno del sistema delle correnti
della magistratura.
   
“”Il focus riguarda una verità che è stata propinata in maniera
ipocrita all’inizio, cioè l’idea che ci siano dei gruppi di
persone esterni che in qualche modo possono influenzare le sorti
e la vita della magistratura a partire dalle nomine. C’è
l’analisi di questo mondo invisibile composto da affaristi e
lobbisti che come spesso può accadere nelle varie branche della
vita in questo caso cercano di avvicinarsi a chi muove i fili
della macchina giudiziaria, sia in ambito consiliare che
nell’ambito delle decisioni e dei processi più importanti”
spiega Palamara.
   
“La cosa di cui sono contento del primo libro è che è uscito dal
recinto degli addetti ai lavori ed è stato accolto dall’opinione
pubblica che si è fatta un’idea e che forse ha contribuito in
minimissima parte a spronare la raccolta di firme per il
referendum sulla giustizia. Però il primo libro non ha avuto
conseguenze. Io mi aspettavo che o arrestassero me e Palamara o
arrestassero qualcuno. Invece non è successo nulla e quel
sistema è andato avanti esattamente come prima, senza Palamara,
ma esattamente come prima. Ed è stato come sbattere su un muro
di gomma. C’è stata una crepa per la verità: è stata che quel
mondo non ce la può più raccontare come ce la raccontava prima.
   
Il mondo della magistratura tutti giusti, tutti bravi, adesso
c’è un pò di imbarazzo a sostenere quella tesi. Io mi auguro che
questo secondo libro completi quel racconto e convinca – visto
che ormai siamo sull’orlo, ma ancora manca una spintarella – la
classe politica e chi di dovere a mettere mano in maniera seria
per riformare la giustizia. Lo ha detto anche il presidente
Mattarella non è che lo dico io” sottolinea Sallusti.
   
“Solo se acquisiamo una piena consapevolezza di come funziona
questo mondo poi si può avere una più forte capacità di
cambiamento” sottolinea Palamara. E del successo de ‘Il Sistema’
spiega: “non me lo aspettavo all’inizio, ma poi mi sono reso
conto che la gente vuole essere informata, non si accontenta più
di una verità di facciata ma vuole andare a vedere cosa c’è
dietro. Il tema della giustizia è stato in qualche modo
sdoganato” sottolinea Palamara. (ANSA).
   

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