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Magalli, torno su Rai2 per giocare con Una parola di troppo

“E’ un quiz che gioca con le parole della lingua italiana, mi piace e mi diverto, la Rai è casa mia: una passeggiata rispetto ai ritmi dei Fatti Vostri il programma cui va detto resto più legato”. Giancarlo Magalli presenta un nuovo game show, che arriva su Rai2 dal 1 novembre: “Una parola di troppo”, per giocare con la lingua italiana, in onda dal lunedì al giovedì alle 17:15. “Una fascia che è una sfida – ammette in una conversazione con l’ANSA – di solito dedicata, da trasmissioni e contenitori, a cronache, omicidi, disgrazie. Ma in questo caso c’è chi ha voglia di prendersi una pausa, rilassarsi e sfidarsi in questo gioco a trovare la parola giusta insieme a noi che giochiamo in studio, fratelli e sorelle in età scolare in una pausa dai compiti, famiglie, nonni: speriamo piaccia. Io lo trovo stimolante”. Magalli, che è anche voce narrante ne Il Collegio in onda sempre sulla seconda rete (“una ventata d’aria fresca” per la rete, dice, in termini di ascolti), torna così alla conduzione di un game show: entrerà nelle case degli italiani “per giocare con le parole insieme a tre coppie: abbiamo concorrenti di tutte le età, alternando scherzi e risate ma senza dimenticare di insegnare ogni giorno qualcosa di nuovo. I giochi con le parole saranno occasione per raccontare storie e curiosità sulla lingua italiana: dall’etimologia alla storia delle parole, passando per i significati e gli aneddoti”. Tre coppie di concorrenti si sfideranno nelle manches per accumulare il premio finale, “tutti possono provare, anche da casa e senza una particolare preparazione. Tra i concorrenti che parteciperanno ci sono fidanzati, una suocera con sua nuora, amici, colleghi, nonni e nipoti, padri e figli e una coppia di gemelli: il più giovane ha 18 anni, il più grande 85”. Magalli, lei ha fatto tanti programmi da Fantastico, ai Cervelloni, a due Domeniche in, per citarne alcuni, a qualcuno è più legato? “Tutti di successo, Fantatsico del 1977 era stato creato per Montesano, lo cambianno in corsa in 4 giorni, Domenica in due edizioni andate molto bene, tranne Mi gioco la nonna, ma non per colpa mia. Mezzogiorno in famiglia resta quello cui sono legato a doppio filo, l’ho condotto 30 anni di cui 20 consecutivi, tutti i giorni”. Un rifiuto di cui si è pentito? “Mi avevano proposto il ruolo che andò a Terence Hill, Don Matteo. Rifiutai perché erano 8 mesi di riprese a Gubbio, ero sposato e con una figlia piccola. In questa tredicesima stagione dove vedremo Raoul rientro dalla finestra con una parte”. Chissà se Mgalli avrebbe mai immaginato una carriera di successi in tv quando era al liceo Massimo dai gesuiti compagno di classe di Mario Draghi e Luca Cordero di Montezemolo… Un’ ultima domanda lei è stato un grande autore tv, ma chi li scrive oggi i programmi sembrano scarseggiare idee a detta di alcuni esperti? “E’ diverso oggi i format originali sono rarissimi, si acquistano dall’estero anche questo che faccio io”. Un adattamento del formato Lingo distribuito da All3Media. Andato in onda in 16 paesi, da oltre trent’anni continua ad avere grandissimo successo in tutto il mondo. Sei le manche di gioco che i concorrenti dovranno superare, affrontando anagrammi, lingo e tentando di scoprire parole nascoste: a ogni manche superata, accumuleranno vincite che vanno da 200 a 3.000 euro. Due squadre verranno eliminate nel corso nella puntata e si aggiudicheranno un premio che è già un cult: delle calze con il viso di Giancarlo Magalli e il logo del programma. La coppia di concorrenti che arriverà all’ultimo gioco, il superlingo, proverà a vincere il montepremi finale.
   

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