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Il bambino nascosto, la Napoli sghemba di Andò

(ANSA) – ROMA, 29 OTT -“Ho voluto raccontare Napoli nella sua ritrosia, la Napoli più sghemba, meno spudorata, più melanconica”. Così oggi Roberto Andò parlando del suo IL BAMBINO NASCOSTO, film già fuori concorso al Festival di Venezia con uno straordinario Silvio Orlando e ora in sala dal 3 novembre con 01. Tratto dal romanzo omonimo dello stesso regista, il film ci porta in un vecchio palazzo napoletano dove abita da molti anni Gabriele Santoro (Orlando), un solitario maestro di pianoforte al conservatorio di Napoli, molto abitudinario e con qualche segreto. Un giorno, il figlio dei vicini, Ciro (Giuseppe Pirozzi), fugge da casa e si rifugia nell’appartamento del professore di musica. Intimorito per le sorti del bambino, che rischia di diventare vittima della malavita locale, Gabriele decide di proteggerlo e lo fa mettendo a rischio la sua stessa vita. “Capisco esattamente la fatica di stare al mondo del mio personaggio – dice Silvio Orlando all’ANSA – specie ora che è andato avanti con gli anni, Santoro si è creato una corazza. Un po’ come è capitato a me tranne, ovviamente, in rari casi come con mia moglie”. Una storia comunque quella del film che si svolge a Napoli “in pochi metri quadrati – dice Andò -, quelli dell’appartamento in cui un maestro di pianoforte tiene nascosto un bambino che non conosce. Pochi metri in cui si misurano il senso profondo della vita e la possibilità di amare e di essere amati. Il bambino è figlio di un camorrista e, come accade quando l’infanzia è negata, ignora l’alfabeto dei sentimenti. Il maestro di pianoforte è un uomo silenzioso, colto, solitario. Un uomo di passioni nascoste, segrete. La musica è il suo demone, la sua misura. Toccherà a lui lo svezzamento affettivo di un bambino difficile, un ribelle. Una partita rischiosa in cui, dopo un’iniziale esitazione, si getterà senza remore”. “È vero – sottolinea Orlando attualmente impegnato in teatro con LA VITA DAVANTI A SÉ di Romain Gary – il mio personaggio si è molto appartato. Vede la vita da una finestra, è arido finché entra in casa sua una vita selvaggia in fuga, come quella di Ciro, a rompere la sua indifferenza e a salvare sé stesso”. “C’è in questo film un po’ la contrapposizione tra Antigone, la legge naturale e Creonte come legge invece delle comunità – conclude Roberto Andò -. Quello dell’infanzia è comunque un grande tema difficile da risolvere di cui ognuno di noi si dovrebbe prendere carico. E va detto che vale molto più l’intervento del singolo, come nel caso de IL BAMBINO NASCOSTO, che quello pubblico, ovvero quello delle organizzazioni”. Nel cast del film anche: Giuseppe Pirozzi, Lino Musella, Imma Villa, Sasà Striano, Tonino Taiuti, Gianfelice Imparato, Francesco Di Leva e Roberto Herlitzka.

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