Un consistente numero di attivisti pro democrazia di Hong Kong ha ricevuto la lettera di squalifica dai funzionari elettorali e non potrà correre alle elezioni di settembre per il rinnovo della LegCo, il parlamentino locale, ancora in bilico a causa della fiammata di casi di Covid-19. Lo riporta il network pubblico Rthk, secondo cui tra gli esclusi ci sono Dennis Kwok, Alvin Yeung e Tat Cheng del Civic Party; il localista Ventus Lau e Tiffany Yuen, membro di Demosisto, il partito co-fondato da Joshua Wong e ora sciolto; il consigliere distrettuale Lester Shum. Poi, Cheng Kam-mun del Civic Passion e l’ex giornalista Gwyneth Ho.
Lo stop ai candidati pro democrazia dalle elezioni mostra “un totale disprezzo” per Hong Kong: lo scrive su Twitter Joshua Wong, uno degli attivisti più noti, annunciando di essere tra i 12 che il governo locale ha squalificato per “mancanza di requisiti”. La Cina segnala “un totale disprezzo per la volontà degli abitanti di Hong Kong, calpesta l’autonomia della città e tenta di mantenere il potere legislativo della città sotto il suo controllo”, sostiene. La squalifica di “quasi tutti i candidati democratici”, afferma, è “la più grande repressione di sempre” sul movimento democratico della città.