
(ANSA) – ROMA, 26 GEN – Sono oltre 7,2 milioni gli
occupati che lavorano da remoto, un dato che seppur sceso
rispetto ai 9 milioni raggiunti durante la pandemia è comunque
triplicato rispetto al periodo pre covid quando erano impegnati
anche occasionalmente da remoto oltre 2,4 milioni di persone. Lo
si legge nello studio dell’Inapp “Il lavoro da remoto: le
modalità attuative, gli strumenti e il punto di vista dei
lavoratori” secondo il quale gli occupati da remoto sono il
32,5% del totale e il 60,8% di questi è stato impegnato a
distanza almeno tre volte a settimana.
Secondo lo studio, basato su un campione di oltre 45mila
interviste fatte tra marzo e luglio 2021, il 46% dei
lavoratori vorrebbe continuare a svolgere la propria attività in
modo agile almeno un giorno e quasi 1 su 4 tre o più giorni a
settimana.
Guardando alla distribuzione dei giorni lavorati da remoto nel
2021, si osserva che il 49,7% era impegnato in modalità agile
da 3 a 5 giorni. l’11,1% per più di 5 giorni a settimana e solo
l’11,6% per un solo giorno. Gran parte del lavoro da remoto si è
realizzato su base fiduciaria: solo per il 16,5% è stato frutto
di un accordo collettivo e per il 14,3% di un accordo
individuale; per quasi il 37% dei lavoratori da remoto non c’è
stata, invece, alcuna formalizzazione. (ANSA).
