
Spirano pericolosi venti di guerra in Europa orientale e il botta e risposta sempre più aspro tra Washington e Mosca rischia di far precipitare le cose. Così, se per l’America “è chiaro che i russi non hanno alcuna intenzione ora di ridurre le tensioni”, con migliaia di truppe schierate al confine ucraino, dall’altra il Cremlino si scaglia contro l’Alleanza, colpevole a suo dire di acuirle, le tensioni, con “annunci isterici”. “La Russia non può ignorare l’attività della Nato”, ha tuonato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov. “E il rischio che le forze armate ucraine mettano in scena provocazioni nel Donbass ora è più alto”, ha chiosato. Il tutto mentre a Bruxelles i 27 ministri degli Esteri Ue cercano il “coordinamento” sulla linea da tenere con Mosca.
Il colloquio – Il presidente russo Vladimir Putin e quello francese Emmanuel Macron avranno un colloquio sulla situazione in Ucraina “prima della fine della settimana”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, dopo che ieri Macron aveva detto di voler presentare a Mosca e Kiev una serie di proposte per favorire una de-escalation.
Gli schieramenti – La Nato compie un passo in avanti e rafforza il contingente in Europa dell’est, con una sfilza di Paesi alleati che annunciano l’invio di uomini e mezzi, compresi navi e caccia. Gli Stati Uniti stanno poi valutando il dislocamento di truppe nel Baltico (si parla di 5.000 soldati, aumentabili se necessario) e il Pentagono ha messo 8.500 militari in stato di allerta, mentre il presidente Biden ha chiamato i leader europei – tra cui Mario Draghi – per un giro di consultazioni.
Dall’Ucraina – Una minaccia di invasione dell’Ucraina da parte della Russia al momento “non esiste”. Lo ha detto il ministro della Difesa ucraino, Alexei Reznikov in un’intervista alla televisione Ictv di Kiev, ripresa dall’agenzia Interfax. “Ci sono scenari rischiosi, sono possibili in termini di probabilità in futuro”, ha aggiunto Reznikov, “ma ad oggi una tale minaccia non esiste”. “Fino ad oggi – ha insistito – le forze armate russe non hanno creato unità d’attacco tali da mostrare che siano pronte ad un’offensiva domani”.
