
Da volto familiare del TG1 a presidente del Parlamento europeo, quella di David Maria Sassoli, morto oggi alle ore 1.15 presso il CRO di Aviano (PN) dove era ricoverato.
E’ stato il secondo italiano dopo Tajani ad assumere l’incarico incarico dal 1979. La sua e’ stata una vita divisa fra il giornalismo e la politica, a cavallo fra Firenze, Roma e Bruxelles.
Nato nel capoluogo toscano il 30 maggio 1956, lo stesso anno di Christine Lagarde, la futura presidente della Bce, Sassoli ha frequentato l’Agesci, Associazione guide e scout cattolici italiani. Il padre era un parrocchiano di don Milani e lui ha cominciato fin da giovane a lavorare per piccoli giornali e in agenzie di stampa prima di passare a ‘Il Giorno’ e poi fare il grande salto in Rai. Fiorentino di nascita ma romano di adozione, diventa un volto noto alle famiglie italiane soprattutto per la sua conduzione del Tg della rete ammiraglia della Rai, di cui e’ stato anche vicedirettore durante l’era di Gianni Riotta.
Una carriera che si chiude nel 2009, quando Sassoli decide di dedicarsi alla politica. Candidato come capolista del neonato Partito democratico nella circoscrizione Italia centrale, il nuovo presidente del Pe viene eletto la prima volta con oltre 400mila preferenze e, forte di questo successo, diventa subito il capo della delegazione del Pd al Parlamento europeo. Nel 2013 il tentativo di rientrare in Italia come sindaco di Roma si incaglia nelle primarie del Pd. Candidato in quota franceschiniana, Sassoli si piazza secondo, battendo il futuro presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ma ottenendo la meta’ dei voti di Ignazio Marino.
Dopo un decennio passato fra i banchi di Bruxelles e Strasburgo, Sassoli – giunto alla sua terza legislatura – era uno degli eurodeputati piu’ esperti. Nel 2014-2019 e’ stato vicepresidente per l’intero mandato, occupandosi soprattutto di trasporti (il cosiddetto terzo pacchetto ferroviario), politica euro-mediterranea e bilancio.
Sassoli era sposato e padre di due figli.
