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Italia settima in Ue per la protezione del territorio

BRUXELLES – Per la tutela della biodiversità e del clima occorre proteggere il 50,4% della superficie terrestre mondiale. L’Italia è settima tra i Paesi Ue per la protezione del territorio, pari al 21,5%, ma si prevede un incremento fino al 28%. Al primo posto la Grecia con una percentuale del 34%. E’ quanto sostiene un gruppo di scienziati guidati dall’organizzazione di ricerca Resolve, l’Università del Minnesota, l’Università dell’Arizona, le Ong Globaia e One Earth, che ha realizzato la prima analisi e mappa digitale al mondo sulle aeree terrestri da proteggere. Il rapporto intitolato “A global safety net” è stato pubblicato oggi negli Usa sulla rivista Science Advances.

L’analisi sottolinea in particolare l’importanza di tutelare e ripristinare l’ecosistema naturale per affrontare tre sfide convergenti come la perdita di biodiversità, il cambiamento climatico e l’emergere di nuovi virus come il Covid-19. Scopo della ricerca è identificare le aree terrestri che richiedono di essere conservate: solo il 15,1% della superficie attualmente protetta. I dati raccolti sono consultabili tramite un’app realizzata da One Earth in collaborazione con Google Earth Engine, che rende possibile identificare per ogni Paese le aree biologicamente rilevanti e la percentuale di area terrestre protetta.

“Ora abbiamo una mappa globale dettagliata per guidare la politica nel ripristinare il rapporto dell’umanità con la natura” – afferma Tanya Birch di Google Earth Engine – Sfruttando tecnologie informatiche avanzate, Global Safety Net offre una roadmap attuabile e dinamica per salvare il nostro pianeta”.

Secondo lo studio l’Italia protegge già l’80% delle zone identificate come ‘ad elevata biodiversità’, ma tra le zone che necessitano ancora di tutela figurano, ad esempio, la Riserva naturale dello Zingaro in Sicilia, il lago di Bracciano e di Bolsena nel Lazio. Gli scienziati sostengono che in un Paese in cui si è molto costruito come il nostro sia necessario creare dei corridoi verdi. Mentre resta critica per l’Italia la protezione di specie rare, in particolare in Sardegna e Sicilia.

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In generale, secondo l’analisi, un ulteriore 35,3% di terra mondiale dovrebbe essere protetta per poter tutelare siti di particolare importanza per la biodiversità e l’ecosistema e si sottolinea l’urgenza di tutelare il 2,3% dell’area ritenuta l’habitat di specie in pericolo di estinzione. Un ruolo fondamentale è rivestito dalle terre indigene che contribuiscono con il 37% alla protezione dell’ecosistema.

“La foresta gioca un ruolo importante nell’assorbimento del carbonio, che è fondamentale per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima – spiega Anup Joshi, ricercatore dell’Università del Minnesota – Il Global Safety Net rileva che 1/4 della superficie terrestre della Terra è boschiva (32,8 M km2), di cui solo il 28% è protetto. Proteggere il resto di queste foreste, che contengono oltre 1.3 trilioni di tonnellate di carbonio, è fondamentale per mantenere l’equilibrio del nostro sistema climatico globale” ha aggiunto.

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