“Oggi ho perso una votazione, ma ho combattuto per ciò in cui credo e io credo nell’America”. Così ‘ex speaker della Camera Usa, Kevin McCarthy in una conferenza stampa dopo il suo siluramento, nella quale ha sottolineato di “non essere pentito per aver negoziato” con i democratici. “Mi hanno insegnato a risolvere i problemi non a crearli”, ha detto confermando inoltre le indiscrezioni della stampa che non si ricandiderà.
“Se dovessi dare un consiglio al prossimo speaker della Camera gli direi di cambiare le regole”, ha aggiunto con amara ironia McCarthy che, interrogato sulla operazione messa in moto dal repubblicano trumpiano Matt Gaentz, che ha portato al suo siluramento ha detto che “si tratta di un attacco personale”. “Loro non sono veri repubblicani. Non sono del partito di Reagan”, ha detto l’ex speaker.
Ma McCarthy ha anche espresso critiche verso l’amministrazione dem di Joe Biden. “Muoiono più americani al confine tra Stati Uniti e Messico che ucraini nella guerra contro la Russia”, ha segnalato, spiegando perché nella legge di bilancio provvisoria da lui proposta e approvata dal Congresso sono stati tagliati i fondi all’Ucraina. “La Casa Bianca non può continuare ad ignorare il dramma per gli americani al confine”, ha attaccato.
Nella lunga conferenza stampa, l’ex speaker ha raccontato anche qualche aneddoto sulla sua infanzia e le sue origini modeste. Figlio di un pompiere e di una casalinga di origini italiane, entrambi democratici, il repubblicano nato in California ha iniziato lavorando in un chiosco di panini per potersi pagare gli studi. “Ieri mia madre Roberta mi ha chiamato dal benzinaio, per lamentarsi del prezzo della benzina troppo alto. Fa il pieno solo una volta a settimana. Mi ha chiesto cosa potevo fare. Ecco questo mi dispiace ora, non poter fare il mio lavoro anche per le persone che amo”, ha detto.
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