
BRUXELLES, 17 GEN – Il ritorno a misure di austerity in Ue con i piani a quattro anni di riduzione del deficit previsti dal nuovo Patto di stabilità così come è stato approvato dal Consiglio Ue peserebbe 25,4 miliardi di euro all’Italia nel bilancio per il prossimo anno, mentre complessivamente varrebbe 100 miliardi in tutta la Ue. Lo stima la confederazione europea dei sindacati Etuc. I tagli maggiori attesi per il rientro del deficit dovrebbero venir affrontati dalla Francia (26 miliardi), mentre alle spalle dei 25 miliardi dell’Italia si attesterebbero Spagna (14 miliardi), Germania (11 miliardi), Belgio (8 miliardi) e Paesi Bassi (6 miliardi). L’Etuc stima poi che per l’Italia i tagli potrebbero ridursi dai 25,4 miliardi dei piani a 4 anni a 13,5 miliardi per il prossimo anno, estendendo i piani di rientro a 7 anni. “In un momento in cui l’Europa dovrebbe investire in un futuro verde, i piani per reintrodurre l’austerità riporterebbero l’Europa al suo periodo più buio – afferma in una nota la segretaria generale dell’Etuc Esther Lynch. È incredibile che i ministri nazionali abbiano sottoscritto un piano che li costringerebbe a effettuare tagli alla spesa di oltre 100 miliardi di euro in un solo anno. I governi dovrebbero essere onesti su ciò che ciò significherà per i loro cittadini: un numero enorme di tagli di posti di lavoro, salari più bassi e condizioni di lavoro peggiori, e ulteriore sottofinanziamento dei servizi pubblici”. Lynch si appella quindi al “ruolo cruciale” del Parlamento europeo che oggi voterà sulla posizione negoziale sulla riforma del Patto di stabilità: deve “limitare i danni – afferma – garantendo che le regole fiscali non costringano i paesi ad andare troppo lontano e troppo velocemente nel ridurre il loro debito e deficit”.
