
La grave siccità che colpisce in
queste settimane l’Amazzonia a causa del passaggio del fenomeno
meteorologico del Niño potrebbe prolungarsi fino a gennaio,
secondo una previsione del Centro di monitoraggio e allerta per
i disastri naturali (Cemaden) del governo federale del Brasile.
La situazione di diversi fiumi strategici per l’equilibrio
ambientale di tutta la regione è considerata inoltre già
critica, con portate inferiori alla media storica.
In questo scenario, prevede il Cemaden, il numero di comuni
colpiti dalla siccità potrebbe aumentare ulteriormente entro la
fine dell’anno con un forte impatto sulla navigazione e
l’accesso all’acqua e un aumento del pericolo di incendi.
Nel solo stato di Amazonas, il governo stima che la
popolazione colpita raggiungerà le 500mila persone nel mese di
ottobre mentre a Manaus e Rio Branco è già stato dichiarato lo
stato di emergenza.
“È possibile che questa situazione peggiori fino a dicembre o
gennaio e inizi a indebolirsi solo a partire da marzo o aprile
2024”, ha affermato la ricercatrice del Cemaden, Ana Paula
Cunha, citata dal portale G1.
In questo senso, ha aggiunto Cunha, la siccità di quest’anno
“potrebbe superare quella record registrata nel 2015 e nel
2016”, anche allora causata dal passaggio del Niño.
Finora l’emergenza siccità è stata dichiarata in 15 comuni
dello stato di Amazonas, con 111mila persone colpite, e il
governo brasiliano ha già annunciato l’invio di aiuti umanitari.
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