MADRID – Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha sciolto il parlamento e ha convocato le elezioni anticipate il 23 luglio dopo la sconfitta alle amministrative di ieri.
In almeno 3 delle 12 comunità autonome in cui domenica si è andati al voto per le amministrative, il Partito Popolare (Pp) ha ottenuto i numeri per spodestare dal governo il centrosinistra, in caso di accordo con gli ultraconservatori di Vox. Stando agli scrutini ufficiali, ormai ovunque in fase avanzata, questo scenario è altamente probabile nella Comunità Valenciana, in Aragona e nelle Baleari, tutti territori con governatori uscenti socialisti. La stessa prospettiva si profila in Estremadura, dove, tuttavia, i socialisti restano primo partito e gli scrutini non sono ancora terminati.
I popolari hanno battuto il centrosinistra anche a La Rioja, regione in cui potranno governare con maggioranza assoluta, e potrebbero amministrare con l’aiuto di Vox anche la Cantabria, finora gestita da un partito locale. Il Pp ha poi trionfato nella Comunità di Madrid, in cui la governatrice uscente Isabel Díaz Ayuso ha superato la maggioranza assoluta e si lancia verso un terzo mandato senza la necessità di sostegni di altre formazioni, come invece avvenuto nei due precedenti.
Il partito conservatore mantiene anche il controllo di Murcia, un feudo tradizionale. Da parte sua, il Partito Socialista (Psoe) del premier Pedro Sánchez manterrà il controllo del governo regionale nelle Asturie e potrebbe riuscirci, in caso di determinate combinazioni post-elettorali, alle Canarie e in Navarra. In Castiglia La Mancia, il risultato resterà in bilico fino alla fine dello scrutinio: con il 96,62% dei voti contati, il Psoe avrebbe i numeri per governare, ma con solo una manciata di voti di vantaggio.