BRUXELLES – La firma di un trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian è “molto vicina”. Lo confermano fonti diplomatiche azere che sottolineano come l’incontro tra il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azero Ilham Aliyev, previsto a margine del summit della Comunità Politica Europea, giovedì a Chisinau, potrebbe avvicinare ancora di più i due Paesi a un documento definitivo. All’incontro è prevista la partecipazione del presidente francese Emmanuel Macron e del Cancelliere tedesco, Olaf Scholz oltre che la mediazione del presidente del Consiglio Ue, Charles Michel.
Ma la presenza francese al tavolo non lascia soddisfatta Baku i cui emissari confermano che la partecipazione di Macron è percepita dai mediatori azeri come “ostile”, soprattutto a causa delle trattative di Parigi per forniture militari agli armeni, e che il formato ideale di dialogo per l’Azerbaigian rimane il cosiddetto trilaterale del ‘Bruxelles Format’, ovvero: Aliyev-Pashinyan-Michel.
Da Baku sottolineano inoltre che i passi avanti della leadership armena nel riconoscere la sovranità territoriale azera sui territori del Nagorno Karabakh dimostrano “coraggio e volontà di pace” da parte di Pashinyan ma si dicono preoccupati dalla sua “incapacità di slegarsi da Mosca”, che non ha interesse a vedere la firma finale delle parti sul piano di pace elaborato a Bruxelles.
Per quel che riguarda le garanzie di sicurezza chieste da Yerevan per gli armeni del Nagorno Karabakh, che stando a Baku ammontano a circa 30.000 persone, l’Azerbaigian “non è disposto ad accettare nessun tipo di missione internazionale o corpo esterno”, confermano fonti diplomatiche, sottolineando che la loro sicurezza sarà “garantita dalle autorità azere come già accade per per la altre minoranze etnico linguistiche”.