
(ANSA) – ROMA, 11 APR – I cambiamenti climatici e i conflitti
che da troppo tempo interessano la Somalia stanno causando “una
delle peggiori crisi umanitarie al mondo”. E’ la situazione del
Paese descritta dalle Nazioni Unite secondo cui quasi la metà
della popolazione somala, 8,5 milioni di persone, ha bisogno di
assistenza umanitaria per sopravvivere. Di questi, circa 3,8
milioni sono sfollati interni.
Negli ultimi mesi, il rischio di carestia in Somalia si è
aggravato a causa di una siccità storica caratterizzata da
cinque stagioni consecutive di scarse piogge. Quasi 5 milioni di
persone vivono al momento livelli di insicurezza alimentare
acuta.
Circa 1,8 milioni di bambini sono gravemente malnutriti e 8
milioni di persone non hanno accesso all’acqua e ai servizi
igienico-sanitari.
Inoltre, le piogge stagionali a fronte di una siccità storica
hanno causato gravi inondazioni causando morti e lo sfollamento
di più di 100.000. E le piogge cadute non sono sufficienti a
migliorare le prospettive di vita dei somali.
Il cambiamento climatico, infatti, ricorda l’Onu, crea cicli
imprevedibili di siccità e inondazioni e “questo Paese, che ha
contribuito così poco alla crisi climatica, ne sta subendo le
maggiori conseguenze”. In più, la crisi umanitaria è esacerbata
dal conflitto e dall’insicurezza. Almeno 660.000 persone vivono
in aree controllate da gruppi armati non statali che impediscono
alla popolazione l’accesso agli aiuti umanitari. (ANSA).
